Si è congelato l’inferno dopo la notizia che Microsoft è passata a Git. Adesso il repository del codice sorgente di Windows, circa 300 GB di documenti di testo che contengono il codice da compilare per ottenere il sistema operativo con le finestre, sono contenute nello strumento collaborativo creato da Linus Torvalds per gestire il codice sorgente di Linux.
Negli ultimi anni Git si è trasformato nello standard di fatto per la gestione di progetti software collaborativi. I software di di controllo versione (“versioning”) creano basi uniformi per gestire le modifiche a un insieme di documenti di testo semplice (quelli sul quale viene scritto il codice sorgente del software) perché oggi i lavori di creazione del software sono diventati sempre più complicati e richiedono lo sforzo contemporaneo di decine se non centinaia (e nel caso dei sistemi operativi, decine di migliaia) di programmatori contemporaneamente. I sistemi come Git e il Git Virtual File System sono quelli che permettono di gestire questo flusso estremamente complesso di aggiunte, modifiche e cambiamenti.
In particolare, Git ha anche la caratteristica di funzionare molto bene in modalità distribuita: a differenza di altri sistemi di versionamento come SVN, infatti, Git permette di gestire un archivio distribuito nel quale non c’è un’unica versione centrale ma un insieme di versioni aggiornate via via in maniera orizzontale.
Con 300 GB di documenti di testo, quello che viene definito “il più grande repository Git del pianeta” è adesso diventato il centro di gravità per le attività di tutta la Microsoft. Lo switch del codice sorgente è avvenuto in un solo fine settimana e ha permesso al team di duemila persone dedicate alla gestione di Windows One Core di passare da Source Depot a Git.
Il flusso di traffico di cambiamenti sul repository centrale è di 8421 richieste di pull e 1760 build ufficiali al giorno. A fare la differenza, oltre alla parte software e “logica” di gestione del codice sorgente con Git, è il sottostante sistema GVFS, il file system virtuale di Git che permette agli utenti di “vedere” il repository come se fosse un normale “pezzo” del loro hard disk. Questo permette anche di fare cambiamenti ai documenti e i rispettivi aggiornamenti a velocità estremamente elevate e in tutta sicurezza mentre si portano avanti flussi di lavoro non lineari.
Certo, scoprire che il gioiello della corona di Microsoft, ovvero il codice sorgente di Windows, viene gestito su uno strumento costruito personalmente da Linus Torvalds nel 2005 per sopperire alle carenze degli altri sistemi di versionamento del codice (all’epoca BitKeeper) è un vero e proprio shock. Se non altro d’immagine. Ma fa parte della nuova strategia del Ceo di Microsoft, Satya Nadella, che è particolarmente abile e astuto e sta spingendo per quanto è possibile nell’ottica di una trasformazione radicale dell’ecosistema che ruota attorno alle tecnologie base della piattaforma Windows.