Ci sono due Windows che non riescono a diventare una cosa sola: il primo si chiama Windows 7 e il secondo Windows Phone 7. La differenza è come la notte e il giorno: il primo è un sistema operativo pensato per computer con mouse e tastiera, il secondo per telefoni cellulari intelligenti con schermo touch, pennini tastiere e quant’altro. Nessuno dei due è capace di arrivare là dove si è aperta come per magia una faglia che fa intravedere tutto un nuovo mercato. E, dovendocene spingere a forza uno, Microsoft ha scelto quello che forse era il meno adatto: la versione da scrivania.
Infatti, mantenendo se non altro una certa coerenza con gli esordi del 2001, quando il tablet di Bill Gates si mostrava quale realmente era, cioè un computer portatile senza la tastiera da manipolare in maniera avventurosa con pennini e unghie, gli executive di Micrososft stanno portando avanti la teoria che solo un Windows viaggerà su tablet, e quel Windows sarà Windows 7. La versione alleggerita del complesso e bizantino Windows Mobile nelle sue differenti incarnazioni, fino alla 6.5, adesso acquista una interfaccia più semplice, a schede, maggiore leggerezza, più orientamento alle attività più che non ai dati, ma nonostante questo rimane confinato nel mondo degli smartphone. Piccolo e complesso tecnicamente, verrà sottovalutato perché troppo simile ai firmware intelligenti delle varie Samsung ed LG, Nokia e Motorola.
Eppure, la storia sarebbe potuta andare anche in maniera molto differente. Così non è stato, però. Questa è la campana che invece hanno voluto suonare i manager di Microsoft. La scelta è chiara: l’ha ribadita di recente anche il vice presidente per le relazioni con gli OEM, Steve Guggenheimer. “La gente cerca una esperienza premium (sugli smartphone, NdA) e tutti i benefici di una famigliarità con Windows”. In buona sostanza: conoscono Windows, usano Windows, avranno Windows.
Ricordando anche che molti degli sforzi di ingegnerizzazione fatti da Microsoft negli ultimi due anni per la versione sette del suo sistema operativo erano rivolti non solo all’interfaccia e alla sicurezza, ma anche alle richieste tecniche. Windows 7 è in pratica un enorme service pack di Windows Vista, che ne ridisegna l’esperienza e soprattutto ne limita un po’ gli appetitti devastanti in termini di hardware. In questo modo, ad esempio, Windows 7 è diventato compatibile con i netbook (che prima volevano al massimo Windows Xp e così hanno aperto la via a Linux nel settore) e, in prospettiva, lo sarà ad ancora maggior ragione con i tablet. E pazienza che Apple con iPhone OS e Google con Android stiano guidando proprio nella direzione opposta. Si sa che a Microsoft piace innovare in maniera creativa…