Microsoft ha presentato una mozione per chiedere il rigetto di alcuni parti chiave della causa intentata contro la stessa da The New York Times, oltre che contro OpenAI con al centro i modelli di intelligenza artificiale e sul loro impiego di dati per l’addestramento.
Nel mese di dicembre dello scorso anno la testata giornalistica ha citato in giudizio entrambe le società per aver utilizzato i suoi articoli per addestrare i modelli linguistici GPT. Ecco cosa prevede la contromossa di Microsoft.
Come OpenAI, Microsoft ha accusato The New York Times di formulare “prompt irrealistici” nel tentativo di “indurre gli strumenti basati su GPT” a produrre risposte corrispondenti ai suoi contenuti. Ha anche paragonato la causa intentata agli sforzi degli studi cinematografici di “fermare una tecnologia innovativa rivoluzionaria” come il VCR.
Invece di distruggere Hollywood, ha spiegato Microsoft, il VCR ha contribuito a far fiorire l’industria dell’intrattenimento aprendo nuove fonti di guadagno. Gli LLM, dunque, rappresenterebbero, secondo Microsoft, una svolta nell’intelligenza artificiale in grado di “aiutare a portare la loro straordinaria potenza al pubblico” perché “crede fermamente nella capacità degli LLM di migliorare il modo in cui le persone vivono e lavorano”.
Adesso, Microsoft sta chiedendo al tribunale di respingere tre accuse, tra cui una che sostiene che sia responsabile di violazione di copyright e un’altra secondo cui Microsoft o OpenAI violerebbero il Digital Millennium Copyright Act. Microsoft vuole anche che il tribunale respinga l’accusa del The Times di appropriazione indebita di notizie di attualità e raccomandazioni di acquisto per i consumatori.
Come esempio, The Times ha sostenuto nella sua causa che perderà ricavi se gli utenti dovessero chiedere a ChatGPT di ricercare articoli su Wirecutter, di cui l’azienda giornalistica è proprietaria, perché i potenziali acquirenti non cliccheranno più sui suoi link di referral.
Secondo Microsoft, però, questa sarebbe “una mera speculazione su ciò che The Times teme possa accadere”, senza che però vi sia nulla di provato e tangibile al momento.
OpenAI e Microsoft stanno affrontando diverse cause relative ai contenuti utilizzati per addestrare gli LLM. Scrittori di saggistica e autori di fiction, tra cui Michael Chabon, George R.R. Martin, John Grisham e Jodi Picoult, hanno accusato le società di aver rubato i loro lavori per l’addestramento dell’AI.
Più di recente, The Intercept, Raw Story e AlterNet hanno presentato cause separate contro l’azienda, perché ChatGPT riprodurrebbe i loro contenuti “testualmente o quasi testualmente” rimuovendo l’attribuzione corretta.
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