Microsoft sembra non sarà l’ultima di una lunga serie di aziende del mondo IT a licenziare in un momento di crescente incertezza economica. Bloomberg riferisce che la multinazionale di Windows sta “riallineando gruppi aziendali e ruoli” dopo la chiusura dell’anno fiscale terminato il 30 giugno; l’azienda ad ogni non sembra preoccupata e ha riferito che intende far crescere l’organico nei prossimi mesi.
I licenziamenti, riferisce Bloomberg “riguardano meno dell’1% di una forza lavoro composta da 180.000 persone, e non segue uno schema chiaro per quanto riguarda aree geografiche o divisione prodotti, toccando team che includono soluzioni a supporto dei clienti, partner e consulenti”.
Ai licenziamenti si è arrivati dopo che Microsoft ha rallentato le assunzioni nei gruppi che sviluppano Windows, Teams e Office assicurando nel contempo che le assunzioni non sono influenzate da presunti venti contrari. “Come tutte le aziende, valutiamo regolarmente la priorità delle nostre attività, apportando conseguenti adeguamenti strutturali”, ha dichiarato Microsoft. “Nel complesso continueremo a investire nella nostra attività, e a far crescere l’organico nell’anno a venire”.
La stagione delle trimestrali per le grandi aziende del mondo IT e internet in generale appare più difficile che in passato. Netflix – ad esempio – ha per la prima volta riportato un calo di abbonati e previsto la flessione di due milioni di utenti paganti nel secondo trimestre in corso.
Microsoft ha nel suo arco il cloud, servizi che, soprattutto con la pandemia, sono cresciuti in modo smisurato. Tra le recenti iniziative dell’azienda, Microsoft Viva Sales, una nuova applicazione per la “seller experience” che sfrutta l’intelligenza artificiale per fornire suggerimenti ad hoc e informazioni alla forza vendita, consentendo loro in teoria di essere più connessi con i propri clienti, ottimizzando il ciclo di vendita con proposte, promemoria e consigli per accelerare le vendite.
A giugno Microsoft, Epic Games, Meta e altre 33 società hanno creato il forum degli standard del Metaverso: per ora Apple e altri big non vi partecipano.