Come anticipato negli scorsi giorni Microsoft licenzia migliaia di persone: Redmond precisa che non si tratta di un taglio di costi ma di una ristrutturazione della forza vendite per focalizzarsi maggiormente su software e servizi cloud. Il taglio dei posti di lavoro colpirà 3.000 persone, secondo quando indica CNBC, quindi meno del 10% della forza vendite globale Microsoft.
La maggior parte dei licenziamenti avverrà però fuori dagli USA: ricordiamo che la multinazionale di Windows conta complessivamente 121.000 dipendenti, di cui 71.000 negli Stati Uniti.
La società precisa che non si tratta di un taglio di costi ma di una ristrutturazione «Microsoft sta implementando modifiche per meglio servire i nostri clienti e partner» ha dichiarato un portavoce di Redmond.
«Oggi stiamo prendendo le misure per informare alcuni dipendenti che i loro posti di lavoro sono in discussione o che le loro posizioni saranno eliminate. Come tutte le aziende, valutiamo regolarmente la nostra attività, ciò può portare a un maggiore investimento in alcune aree e, di tanto in tanto un riposizionamento in altre».
Il rinnovato focus sul business cloud non sorprende: i risultati di questa divisione Microsoft sono cresciuti sensibilmente negli ultimi trimestri, fino a registrare +93% solo negli ultimi tre mesi. La nuova ondata di licenziamenti Microsoft avviene ancora una volta nel mese di luglio, per il quarto anno consecutivo: nel 2016 furono licenziati 18.000 persone per lo più di Nokia, nel 2015 i licenziamnti furono 7.800, mentre a luglio del 2016 i posti terminati furono 2.850.