Sta facendo discutere la vicenda dell’ex dipendente Microsoft arrestato per fuga di segreti industriali (ne abbiamo parlato ieri qui). L’accusa è aver rivelato segreti commerciali riguardanti le nuove versioni di Windows, fornendo in anticipo a un blogger francese release preliminari del sistema operativo. Interessante quanto emerge in queste ore. Da un comunicato stampa della società di Redmond, si apprende infatti che l’accusato è stato identificato tramite indagini interne accedendo – dopo i primi sospetti – alle mail del blogger (un account sul servizio Hotmail, ora noto come Outlook). Microsoft afferma che il suo ex dipendente aveva intenzione, tra le altre cose, di vendere un tool per lo sblocco delle versioni pirata di Windows, in grado di scavalcare il classico meccanismo di protezione che verifica e convalida i numeri di serie.
“Durante le indagini – dice Microsoft – abbiamo revisionato gli account di questa persona. I termini e le condizioni d’uso del servizio chiariscono che abbiamo il permesso di fare tali verifiche, evento che accade solo in casi eccezionali”. Microsoft afferma che i controlli sulle mail (senza permesso di un giudice) sono stati condotti sulla base di verifiche rigorose, “comparabili con quelle necessarie per ottenere un’ordinanza dal tribunale”.
L’accesso a insaputa dell’utente fa discutere e ora Microsoft afferma di voler cambiare le regole, tutelando la riservatezza di chi usa i suoi servizi. “Faremo riferimento prima di tutto a un team legale separato da quello interno che si occupa di raccogliere le prove. Andremo avanti solo se il team riterrà che vi siano le prove di un reato sufficienti per ottenere un ordine dal tribunale. Sottoporremo, inoltre, le prove raccolte a un legale esterno che abbia in precedenza svolto il lavoro di giudice federale”.