Microsoft ha confermato l’acquisizone di GitHub, il servizio di hosting per progetti software che permette agli sviluppatori di condividere progetti open source. Questa piattaforma è usata da moltissimi sviluppatori, come repository, compresi grandi nomi come Apple, Amazon, Facebook e Google, solo per citarne alcuni.
Microsoft è una delle aziende che più attivamente usa il servizio, e pare che più di 1.000 dipendenti caricano costantemente nuovo codice all’interno dei repository su GitHub.
Da quando Satya Nadella ha assunto il ruolo di CEO, Microsoft sta investendo in tecnologie tecnologia open source. Tra queste, PowerShell, Visual Studio Code e il motore javascript di Microsoft Edge. La Casa di Redmond ha anche portato SQL Server su Linux e ha siglato una partnership con Canonical per avere la shell di Ubuntu su Windows 10 con una distribuzione minimale e ha acquisito Xamarin per l’assistenza nello sviluppo di app per i dispositivi mobili. Tra le cose che è possibile trovare su GitHub, c’è anche il codice sorgente originale di Windows File Manager.
L’acquisizione prevede il pagamento con azioni e dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno (si attende l’ok da parte delle autorità di regolamentazione). I 7,5 miliardi di dollari sono più dei 5,4 miliardi di dollari spesi per Nokia ma meno degli 8,5 miliardi spesi per avere Skype o dei 26 miliardi di dollari per ottenere LinkedIn.
GitHub continuerà a funzionare come servizio indipendente. “Gli sviluppatori potranno continuare a sfruttare i linguaggi, gli strumenti e i sistemi operativi di loro scelta”, si legge in un comunicato stampa. Nat Friedman, vice presidente corporate di Microsoft (fondatore di Xamarin), diventerà il nuovo CEO di GitHub. L’attuale CEO Chris Wanstrath viene declassato al cloud manager di Microsoft e lavorerà a iniziative software strategiche.
L’acquisizione ha fatto storcere il naso ai sostenitori più puri della filosofa dell’open source. Poche ore prima dell’ufficializzazione, i responsabili di progetti open source GNOME e GIMP, hanno annunciato che avrebbero lasciato GitHub per GitLab, equivalente open source e self-hosting.