L’addestramento dei modelli di machine learning, quello che dal punto di vista tecnico consente di trovare pattern in grado di mappare gli attributi dei dati di input al target (la risposta che si desidera prevedere), richiede enorme potenza di calcolo nei data center, e c’è chi ha previsto che nel prossimo futuro bisognerà tenere conto del possibile aumento dei gas serra nell’atmosfera a causa della sempre maggiore energia necessaria ad alimentare i data center dedicati all’apprendimento automatico.
Il sito The Verge evidenzia il sempre maggiore consumo energetico per addestrare i modelli linguistici, requisiti dettati da IA di tutti i tipi così esose al punto che Microsoft starebbe prendendo in considerazione il ricorso a un reattore nucleare per alimentare suoi data center.
In recenti annunci per la ricerca di personale, Microsoft riferisce di essere alla ricerca di un “Principal Program Manager, Nuclear Technology”, responsabile dell’affinamento e dell’implementazione di un “piccolo reattore modulare, una persona alla quale fare affidamento per “strategie energetiche dei microreattori”.
Microsoft, come tutte le aziende del mondo IT, ha enormi interessi nel decarbonizzare ed avere energia a prezzi competitivi. La Casa di Redmond ha – tra le altre cose – siglato un accordo per acquistare in futuro elettricità dalla startup Helion Energy, società (fondata dal CEO di OpenAI, Sam Altman) che è sicura di poter ad avviare la produzione di elettricità attraverso la fusione entro il 2028, scommettendo in pratica sulla fusione nucleare dietro l’angolo (progetto a dir poco ambizioso: nessuno è stato finora in grado di produrre elettricità dalla fusione). L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) prevede la possibilità di produrre energia dalla fusione nella seconda metà del secolo.
Helion scommette di mostrare quanto afferma il prossimo anno; è talmente sicura di riuscire nell’impresa, al punto da avere previsto contratti che prevedono il pagamento di sanzioni finanziarie.
I costi dietro la creazione di intelligenze artificiali come ChatGPT sono difficili da definire, e tra quelli che OpenAI (l’organizzazione finanziata da Microsoft che si occupa di ricerca sull’intelligenza artificiale) e simili devono sostenere ci sono quelli relativi alla gestione di grandi quantità di acqua per il raffreddamento dei supercomputer nei datacenter.
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