Il CEO di Microsoft Sataya Nadella aveva promesso che prima della fine dell’anno avrebbe reso noti alcuni dettagli con i dati sulla diversità di genere in azienda. Nadella ne aveva parlato durante un meeting con gli azionisti il 3 dicembre, un incontro al quale aveva partecipato anche il reverendo e attivista Jesse Jackson. Al reverendo Jackson, Nadella aveva promesso la pubblicazione dell’Equal Employment Opportunity form, noto anche come EEO-1, un documento richiesto dal governo alle grandi società che consente di identificare ogni dipendente in base a etnia, razza e genere.
Microsoft aveva reso noti alcuni dati all’inizio dell’anno evidenziando, ad esempio che le donne in azienda erano cresciute del 29% ma attivisti per i diritti civili hanno spinto l’azienda a rendere noto il documento federale, dal quale è possibile estrapolare altri dettagli.
Negli USA da tempo si discute della parità di genere per assunzione e promozioni; a giugno dell’anno scorso il presidente Obama ne ha parlato alla vigilia della presentazione del Paycheck Fairness Act, la legge sulla parità retributiva: “Abbiamo bisogno che più imprese facciano della diversità di genere una priorità quando assumono e promuovono”. Non solo Microsoft ma l’intero settore IT è stato spesso criticato per la mancanza di diversità, le poche donne impegnate nell’avvio o nella gestione di start-up nei settori innovativi dell’industria e dei servizi.
Il form EEO-1 di Microsoft è stato reso noto il 18 dicembre ma pochi ne hanno parlato benché da questo emergano alcuni dati interessanti: gli uomini che lavorano per Redmond sono 46.142 (75.69%), le donne sono 14.819 (24.31%); gli asiatici sono 17.654 (28.96%), gli ispanoamericani (provenienti cioè da paesi dell’America latina di lingua spagnola) sono 3.035 (4.98%), quelli di colore 2.098 (3.44%). I nativi americani e i nativi dell’Alaska sono 295 (0.48%), i nativi delle isole Hawaii o Isolani del Pacifico sono 151 (0.25%).
Per quanto riguarda i dirigenti: 126 sono uomini (87.5%), 18 donne (12.5%), 116 sono bianchi (80.56%), 20 asiatici (13.89%), 5 ispanoamericani (3.47%), 2 di colore (1.39%).
Solo il 17.1% di donne ha un impiego che ha a che fare con la tecnologia; queste ricoprono il 17.3% dei ruoli dirigenziali e il 44.5% dei ruoli nei lavori che non hanno a che fare con le tecnologie.
Il 60.6% del personale Microsoft è di origine caucasica; il 72.2% di posizioni di alto livello è altresì occupato da appartenenti all’area caucasica. Donne e uomini di colore sono dunque poco rappresentanti all’interno di Microsoft. La società è consapevole del problema e da qualche tempo sta lavorando per aumentare la partecipazione femminile alle attività lavorative e creare più equilibrate opportunità di genere. Aver reso noti questi dati è un già un passo avanti rispetto al passato.