Microsoft avvia una causa legale nei confronti di Motorola per la violazione di alcune tecnologie brevettate impiegate negli smartphone Android. Nel breve comunicato rilasciato da Remond il primo ottobre vengono descritte le tecnologie chiamate in causa: “la sincronizzazione delle email, dei calendari e dei contatti, l’organizzazione degli appuntamenti, la notifica alle applicazioni dei cambiamenti nella potenza del segnale e della carica della batteria”. “I brevetti in questione – ha dichiarato Horacio Gutierrez, corporate vice president and deputy general counsel of Intellectual Property and Licensing – riguardano una serie di funzionalità essenziali per l’esperienza utente integrate negli smartphone Android di Motorola”.
Secondo Fortune la nuova causa legale avviata da Microsoft è un segnale di avvertimento lanciato da Remond ad altri costruttori che potrebbero prendere in considerazione l’abbandono di Windows per adottare esclusivamente Android. Occorre inoltre ricordare che nello scorso mese di aprile Microsoft è corsa in soccorso del partner storico HTC minacciato da una causa legale avviata da Apple, una operazione che comunque anche in questo caso andava a svantaggio di Android.
La vicenda è complessa ma può essere così sintetizzata: Cupertino ha denunciato HTC per diverse tecnologie legate all’interfaccia utente e al touch, una causa indirizzata ad HTC ma che va a colpire Android. Per tutelare il partner storico Microsoft ha ceduto in licenza un pacchetto sostanzioso di brevetti dietro il pagamento da parte di HTC che si trova così maggiormente tutelata per lo scontro contro Apple ma che lascia scoperti i prodotti della società Taiwanese che si basano sul sistema operativo di Google.
In breve l’impressione è che Microsoft (ma anche di Apple) stiano cercando di frapporre ostacoli anche legali tra Android e il successo planetario e questa è l’idea che si è fatta anche Google. “Siamo spiacenti di notare come Microsoft preferisca competere su vecchi brevetti piuttosto che sui nuovi prodotti” ha dichiarato un portavoce di Google. Nel comunicato ufficiale Big G dichiara che le rivendicazioni sui brevetti software come quella contenuta nella causa di Microsoft minacciano l’innovazione: pur non essendo coinvolta direttamente nella causa legale, Google supporterà Android e tutti i costruttori e i partners che hanno contribuito al suo sviluppo.