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Microsoft ammette la sconfitta, chiude Groove Music e si allea con il nemico

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Se non puoi batterli unisciti, recita un vecchio detto. Microsoft ci ha provato, ma è arrivato il momento di ammettere la sconfitta, chiudere il sipario e allearsi con il nemico. Dal prossimo 31 dicembre Groove Music, il servizio musicale concorrente di Spotify e Apple Music, chiuderà definitivamente. In effetti non è mai decollato, ma in questo caso era difficile sopravvivere in un panorama dove i protagonisti sono ormai pochi e affermati.

Il mercato è attualmente dominato da Spotify, Google Music ed Apple Music, così che non stupisce più di tanto la chiusura di Groove Music. Tuttavia la sorpresa è dietro l’angolo: Microsoft ha stretto una partnership con Spotify, per il passaggio di tutti i clienti.

A partire dal 31 dicembre l’applicazione Groove Music, che in precedenza aveva soppiantato il servizio Xbox Music, perderà tutte le sue funzionalità di streaming musicale, non consentendo più l’acquisto e il download di musica. Microsoft promette che il passaggio a Spotify avverrà senza soluzione di continuità e che praticamente tutti i brani e le playlist che gli utenti Groove hanno creato nel corso degli anni si trasferiranno automaticamente su Spotify.

groove music

Già con il prossimo aggiornamento all’app Groove Music, gli addetti ai lavori saranno in grado di testare il processo di migrazione, che sarà ultimato il 31 gennaio 2018, quindi l’aggiornamento sarà rilasciato al pubblico. Fatta eccezione per alcuni casi limite, il catalogo musicale Spotify è più ampio di quello proposto da Microsoft, ragion per la quale gli utenti non noteranno una grande perdita nella chiusura di Groove. Peraltro, Spotify è già disponibile su Windows Phone, ragion per la quale sin da subito avranno pronta l’alternativa per non rimanere a secco di playlist.

Per quanto riguarda Groove Music, Microsoft ha dichiarato che l’applicazione ufficiale non sarà cancellata, ma sarà ancora utile per la riproduzione e la gestione di musica memorizzata in locale sul proprio smartphone. Vale la pena notare, come evidenziato da TechCrunch, che il Windows Store offre anche giochi, contenuti video e libri. Anche in questo caso, Microsoft deve affrontare concorrenti come Steam, Netflix e Amazon. Chissà che in futuro anche in questi settori Microsoft sia costretta a stringere “partnership” con terzi, per poter sopravvivere in palcoscenici tecnologici sempre più concorrenziali.

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