Fin dall’annuncio ufficiale dei Surface molti osservatori hanno sollevato dubbi sulla strategia intrapresa da Microsoft, che mette i due tablet di Redmond in diretta competizione con i partner storici dell’azienda, da anni impegnati a diffondere il sistema operativo. Microsoft ha sempre sminuito i rischi che potrebbero derivare nei rapporti con i partener, ma ora un documento ufficiale certifica che anche ai piani alti dell’azienda delle Finestre si mette in conto la possibiltà che qualche ricaduta strategica sulle alleanze possa sorgere.
Le preoccupazioni di Microsoft sono contenute in un documento di circa 100 pagine inviato alla SEC (la Consob statunitense); qui in un passaggio molto esplicito Microsoft ammette che “i nostri dispositivi Surface saranno in concorrenza con i prodotti realizzati dai nostri partner OEM, il che può influenzare il loro impegno per la nostra piattaforma”. Il rischio più grande è che i vari OEM decidano di puntare sempre maggiormente su Android (almeno per quanto riguarda i tablet) visto che, almeno per ora, Google sembra mantenere le promesse fatte ai tempi dell’acquisizione di Motorola, quando affermò di non volere in alcun modo indebolire la rete di relazioni costruita attraverso Android con i numerosi partner sparsi per l mondo.
Microsoft considera che il gioco vale la candela: da una parte proseguire la storica alleanza con i vari OEM, che gli ha consentito di dominare il mercato dei PC; dall’altra tentare la sinergia hardware/software che invece ha fatto la fortuna di Apple nel mercato dei tablet. Evidentemente la posta sul piatto è superiore persino al rischio di perdere per strada alcuni alleati.
La roadmap di Microsoft sarà molto più chiara in autunno, quando verrà rilasciato Windows 8 e concretamente i partner storici confermeranno o meno le loro volontà di supporto per il sistema operativo di Steve Ballmer.