Con una mossa a sorpresa Microsoft ha acquistato una licenza da ARM, la britannica produttrice di processori ottimizzati per l’uso in dispositivi mobile e ultra-mobile. Il produttore inglese – lo ricordiamo – non produce processori, ma vende le sue proprietà intellettuali a vari costruttori che producono chip con core ARM. Tra i co-fondatori di ARM c’è Apple (che sin degli anni ’80 aiutò Acorn a sviluppare una nuova versione del core ARM usato in seguito per il defunto Newton) e VLSI Technology, società specializzata nel design e nella progettazione di circuiti integrati custom e semi-custom. Apple (insieme a Samsung) ha un team dedicato allo sviluppo di questa interessante architettura, utilizzata ad esempio, nei chip A4 di serie con l’iPhone e con l’iPad.
La decisione Microsoft di licenziare tale tecnologia potrebbe significare varie cose: l’intento più semplice potrebbe essere una migliore integrazione tra i telefoni con Windows 7 e i chip ARM (i più utilizzati e singolari nel mondo della telefonia), in alternativa la casa di Redmond potrebbe essere interessata allo sviluppo tra i chip ARM e Windows EC7, una versione di Windows specifica per tablet e netbook; la terza ipotesi potrebbe riguardare un cambio di strategia nel settore tablet: Windows 8 potrebbe essere reso compatibile con i chip ARM e permettere la creazione di tablet a basso consumo, concorrenti di iPad, magari sfruttando un’interfaccia rinnovata che poggia le sue basi su Surface, il tavolo digitale che permette la manipolazione di contenuti digitali con l’uso di movimenti naturali e gesti delle mani.
Ultima (e meno probabile) ipotesi: Microsoft potrebbe aver deciso di produrre in proprio processori ARM e progettare totalmente in casa (sistema operativo e dispositivo) un suo cellulare o tablet, senza affidare la progettazione hardware a consolidati partner storici. Qualunque cosa Microsoft deciderà di fare, ne sentiremo sicuramente parlare molto nei mesi a venire.
[A cura di Mauro Notarianni]