Nessuno lo aveva previsto: dopo i desktop, i computer portatili e i sistemi tutto in uno ora arrivano i PC Zaino. Alcuni costruttori di computer Windows hanno già svelato i nuovi PC zaino, alcuni saranno presto disponibili come quello di MSI e Zotac, mentre HP Omen X VR PC Pack è un prototipo in fase di completamento.
In tutti i casi si tratta di computer con specifiche hardware sostenute, con processori potenti Intel Core i5 e Core i7, abbondanti dotazioni di memoria RAM e schede video delle ultime generazioni perfette per il gaming. In breve configurazioni che ci aspetteremmo di trovare nei sistemi desktop di fascia alta, solo che i nuovi PC zaino sono più compatti, con un peso relativamente contenuto intorno ai 5 chili, con forma e dimensioni che richiamano direttamente gli zaini porta notebook.
L’obiettivo dei PC zaino è duplice: rendere la realtà virtuale più mobile, svincolandola da un computer solo fisso, e anche di liberare gli utenti dall’intralcio dei cavi, obbligatori per la prima generazione di visori. Sia Oculus Rift che HTC Vive infatti richiedono che il visore-casco sia perennemente collegato con un lungo e spesso filo a un PC sufficientemente potente per gestire la visione stereoscopica 3D della realtà virtuale.
Un’idea per lo più pratica quella dei PC zaino ma che mostra alcuni limiti. Innanzitutto quello della batteria: per alimentare computer così potenti le batterie su cintura o in altra posizione offriranno una autonomia di al massimo 1 ora, richiedendo un secondo set di accumulatori da sostituire al volo. La seconda è il prezzo: per mettersi Windows sulle spalle servierà una spesa consistente ma i prezzi reali devono ancora essere svelati. Infine l’ultima preoccupazione è invece psicologica: oltre al visore casco che esclude completamente dal mondo reale, gli utenti saranno disposti a trasportare un PC zaino sulle spalle?