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Meta pretende che siano Apple e Google a verificare l’età di chi scarica le sue app

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Meta vuole girare a Apple e Google la responsabilità di verificare l’età delle persone che scaricano le sue app, spostando il problema sugli store per il download delle app e non su sé stessa.

Lo riferisce il Washington Post spiegando che Meta ha preso la balla al balzo nell’ambito di iniziative che riguardano la tutela deii minori su internet, in discussione al Congresso USA.

Senatori e legislatori statali e federali vari hanno recentemente proposto una serie di misure che dovrebbero obbligare piattaforme come FaceBook e Instagram al blocco di utenti sotto una certa età, impedendo a questi ultimi l’uso dei social. Queste decisioni hanno portato a un acceso dibattito su qual è il miglior modo per accertare l’età degli utenti online.

Già lo scorso anno Meta aveva riferito che sarebbe meglio se a occuparsi della questione sarebbero gli store per il download delle app; alcuni Stati sono concordi con Meta ma a Washington sembrano più voler ritenere responsabili le piattaforme.

Nelle ultime settimane sono emerse novità e due membri Repubblicani del Congresso stanno preparando una proposta di legge sulla verifica dell’età che farebbe gravare l’onere sugli app store, almeno secondo quanto riferito da persone a conoscenza della questione e che hanno preferito rimanere anonime.

La proposta di legge sarebbe la prima del genere in discussione a Capitol Hill, dove alcuni senatori hanno chiesto maggiori protezioni per i minori evidenziando preoccupazioni sui rischi dei social media anche se divisioni politiche hanno finora arenato le trattative.

Stando a quanto individuato dal sito Tech Brief, il provvedimento prevede per i genitori la possibilità di citare in giudizio un’app store se un minore viene a contatto con determinati contenuti, come ad esempio materiale osceno o sessuale. Gli App store potrebbero mettersi al riparo da queste azioni legali mettendo in atto protezioni che tengono conto dei minori, ad esempio verificando in modo sicuro la loro età ed offrendo ai genitori la possibilità di bloccare il download di app.

Secondo Meta, anche Apple e Google responsabili di cosa scaricano i teenager
Foto Julie Ricard – Unsplash

Apple offre già i controlli parentali per iPhone e iPad: attivando l’opzione “Restrizioni contenuti e privacy” è possibile gestire contenuti, app e impostazioni sui dispositivi dei propri figli. È anche possibile impostare restrizioni per i contenuti espliciti, gli acquisti e i download, oltre a modificare le impostazioni relative alla privacy.

Su iPhone e iPad è possibile impedire il download e l’acquisto di app dall’App Store apre Impostazioni, poi “Tempo di utilizzo”, da qui “Restrizioni contenuti e privacy”: toccando “Acquisti su iTunes e App Store” (o Installazioni e acquisti di app) è possibile impostare l’opzione su “Non consentire”.

È anche possibile modificare le impostazioni della password per ulteriori acquisti su iTunes, App Store, Book Store o app Apple TV.

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