Non è solo Apple ad avere dubbi sulle modalità di fruizione della sua IA nell’UE: anche Meta non offrirà suoi futuri modelli AI multimodali (quelli che combinano linguaggio, visione e audio per offrire un’IA generativa avanzata) agli utenti residenti nell’Unione Europea, a causa della “natura imprevedibile” del contesto normativo europeo.
A riferirlo è il sito di news americano Axios, spiegando che Meta prevede di integrare i nuovi modelli multimodali – in grado di tenere conto di video, audio, immagini e testi – in tutta una serie di prodotti, compresi smartphone e smart glass Meta Ray-Ban.
Secondo quanto avrebbe fatto intendere Meta, anche le aziende europee non potranno usare i modelli multimodali in questione, anche se questi fossero disponibili con una licenza aperta. Normative impedirebbero ad aziende all’infuori dell’UE di offrire prodotti e servizi in Europa che fanno uso dei nuovi modelli multimodali.
Meta prevede ad ogni modo di rilasciare una versione del suo modello Llama 3 a breve, più ampia e in grado di gestire solo testo, una variante che dovrebbe essere disponibile per utenti e aziende dell’Unione Europea.
I dubbi di Meta non riguardano l’AI Act, testo di legge sull’Intelligenza Artificiale che entrerà definitivamente in vigore il 2 agosto 2024, ma riguarda le modalità di addestramento dei modelli usando dati di utenti europei rispettando al contempo il GDPR, l’esistente regolamento dell’Unione europea in materia di trattamento dei dati personali e di privacy.
A maggio di quest’anno Meta aveva inviato notifiche agli utenti nell’UE per indicare l’intenzione di usare i post su Facebook e Instagram per addestrare futuri modelli. Sono state inviate oltre 2 miliardi di notifiche agli utenti europei, offrendo l’opzione di opporsi a questa possibilità e facendo sapere che l’addestramento sarebbe partito da giugno. Mesi prima di questa iniziativa l’azienda ha incontrato le autorità di regolamentazione dell’UE e avrebbe ricevuto solo feedback basilari, risolvendo potenziali dubbi. A giugno, dopo avere annunciato pubblicamente i suoi piani, Meta sarebbe stata costretta a mettere in pausa l’addestramento su dati di utenti nell’UE, ricevendo decine richieste di chiarimento dagli organismi di regolamentazione della privacy dei vari paesi membri.
Anche nel Regno Unito esiste un regolamento generale sulla protezione dei dati simile al GDPR, ma Meta riferisce di non avere notato le incertezze normative riscontrate nell’UE. Un portavoce di Meta ha riferito ad Axios che le autorità di regolamentazione europee sono prendendo molto tempo per interpretare la normativa vigente rispetto ai loro controparti in altre regioni. Meta ritiene che l’addestramento su dati di utenti europei è fondamentale per garantire che i suoi prodotti riflettano adeguatamente la terminologia e la cultura dell’area geografica.
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