In Sardegna molti toponimi riportano come ufficiale la denominazione in lingua sarda, un fenomeno comune anche in altri parti d’Italia (in Calabria, ad esempio, sono diffusi nelle zone delle comunità bilingue arbereshe e grecaniche). Una recente disposizione governativa aveva imposto ai comuni sardi di rimuovere i cartelli bilingue, un’ordinanza che ha fatto arrabbiare un utente Facebook tanto e spingerlo a creare un gruppo con il quale ha chiesto e ottenuto il sostegno degli utenti per modificare la toponomastica della regione su Google Maps.
Il passaparola è stato seguito da centinaia di persone che hanno modificato la mappa ufficiale di Google Maps su internet usando l’applicazione Map maker, uno strumento che permette di condividere la propria conoscenza del territorio su Google Maps, fornendo informazioni sui luoghi e attività.
Per un mese, fino a quanto non è intervenuta Google, i nomi di comuni piccoli e grandi sono rimasti indicati con il loro nome sardo. Chi nelle ultime settimane si è trovato a visualizzare la mappa dell’isola su Google Maps, si è imbattuto nei toponimi in sa limba, la lingua sarda: Nùgoro al posto di Nuoro, Cagliari è divenuta Casteddu, Sassari in Tàtari, Oristano in Aristanis e così via.