Maximulta per Apple in arrivo da Bruxelles con le accuse di elusione fiscale e di aver ricevuto aiuti di stato dall’Irlanda. La notizia bomba è stata anticipata dal Financial Times nelle scorse ore: nei prossimi giorni, ma forse la comunicazione potrebbe avvenire già entro la giornata di oggi, la Commissione Europea renderà noti i risultati di una indagine preliminare in cui la multinazionale della Mela, ma non solo, verrà formalmente accusata di accordi illegali. Da quanto riportato anche dal Wall Street Journal, l’indagine della Commissione europea non interessa solamente Apple ma prende di mira anche l’operato di altre multinazionali, tra cui vengono citate FIAT Finance and Trade e Starbucks. Le società interessate avranno 30 giorni di tempo dalla comunicazione dell’indagine per fornire risposte e chiarimenti a Bruxell.
Per quanto riguarda il caso di Apple l’Unione Europea accusa Cupertino di aver ricevuto aiuti di stato dall’Irlanda sotto forma di accordi speciali realizzati nel 1991 e anche nel 2007. In queste due occasioni Apple avrebbe trattato e ottenuto da Dublino, in cambio della creazione di centinaia fino a migliaia di posti di lavoro, una serie eccezionalmente favorevole di prezzi di trasferimento, in pratica si tratta del costo che una multinazionale può attribuire alle proprie filiali per il trasferimento dei propri prodotti per la vendita in altri paesi.
In base ai prezzi concordati con l’Irlanda Apple attribuisce costi e ricavi a gran parte delle proprie filiali nel mondo, di fatto determinando l’ammontare di tasse e tributi che Apple deve versare a Dublino. Sembra che Apple abbia operato praticamente esentasse negli anni ’80 in Irlanda, mentre un cambio della legge avrebbe richiesto un incontro-accordo tra Cupertino e Dublino nel 1991 e poi ancora nel 2007, periodi considerati eccezionalmente lunghi per la determinazione dei prezzi di trasferimento di beni e prodotti. E’ stato stimato che Apple paga attualmente il 2% o meno di tasse in Irlanda: ricordiamo che il ruolo cruciale dell’Irlanda nelle strategie finanziarie e tributarie di Apple era già emerso in occasione dell’inchiesta del Senato USA in cui erano stati interrogati Tim Cook e Peter Oppenheimer, allora direttore finanziario di Apple.
Nel frattempo Oppenheimer è stato sostituito da Luca Maestri, top manager italiano con esperienza ultra ventennale in multinazionali, recentemente approdato nella stanza dei bottoni di Cupertino. Intervistato dal Financial Times Maestri ha negato qualsiasi pratica di elusione fiscale da parte di Apple dichiarando inoltre che Cupertino non ha mai goduto di aiuti né trattamenti di favore da Dublino.