Il Wall Street Journal riferisce di una maxi indagine antitrust su Apple, Amazon, Alphabet (Google) e Facebook da parte del dipartimento di Giustizia di USA per verificare se i big dell’IT abbiano soffocato illegalmente la concorrenza.
Le autorità americane vogliano verificare se i giganti del mondo tech hanno in qualche modo soffocato la concorrenza con pratiche anti-competitive nelle ricerche online, nei servizi retail e nei social media.
Stando alla fonte del quotidiano finanziario, l’obiettivo è capire in che modo le grandi piattaforme tecnologiche hanno raggiunto l’attuale forza di mercato, se hanno attuato pratiche per reprimere la concorrenza, ostacolare l’innovazione e attuato politiche in generale a danno dei consumatori.
L’idea è di spingersi oltre quanto fatto finora dal dipartimento stesso e dalla Federal Trade Commission (FTC) che ha permesso di analizzare le pratiche di Google, Facebook e Amazon. Per quanto riguarda Facebook in particolare, l’FTC ha già portato a termine un’inchiesta sulla privacy che dovrebbe portare il social a pagare una multa di 5 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda Apple, quest’ultima è stata spesso criticata per l’impossibilità per gli utenti di usare app-store di terze parti, ma anche di avere “gonfiato” i prezzi delle app, e accusata da aziende come Spotify per le percentuali trattenute come commissioni sulle vendite (il 30% degli incassi, che diventano il 15% dopo un anno).
Dall’accusa di “abuso di posizione dominante” si sono già dovute difendere in passato aziende come Microsoft e Google. Le nuove cause di questo tipo prendono di mira una situazione particolare, quella in altre parole di chi gestisce la piattaforma (dai sistemi operativi ai motori di ricerca) e contemporaneamente offre servizi in concorrenza con qualcun altro, un elemento ad ogni modo ormai scontato dal punto di vista degli utenti, che in questa era segue meccanismi del tutto nuovi che forse ormai non hanno più senso con le logiche dei provvedimenti antitrust.