«Avevo incontrato Steve una sola volta, quando ci è stato presentato il prototipo del Mac, e ci avevo scambiato poche parole. Mi fece una domanda che mi mise in difficoltà: “Conosci qualcuno che potrebbe fare questo lavoro meglio di te?”». Inizia così la storia raccontata ieri da Matteo Caccia nel suo programma “Voi siete qui” (Radio24). E’ la storia che ha come protagonista Mauro Cuomo, informatico italiano a Cupertino negli anni Ottanta che ha lavorato con Steve Jobs.
Mauro Cuomo ora vive in Lunigiana. Grazie «alla fortuna e alla laurea in informatica» si è trasferito a «Cupertino, California, Silicon Valley» per lavorare per Olivetti (1981-1982). A San Francisco, l’informatico italiano aveva trovato «il posto dei sogni». Dopo aver interrotto il rapporto con Olivetti, fa il suo ingresso in Apple in Italia come product manager per il Lisa, il primo personal computer con interfaccia grafica e poi come product manager del Macintosh non ancora nato. Gli venne offerto il posto di International product manager a Cupertino e incominciò così a fare una serie infinita di colloqui nella sede Apple, naturalmente alla fine quello con Steve Jobs. «Non mi aspettavo tante domande personali. La domanda che mi mise più in difficoltà è stata “Conosci qualcuno che potrebbe fare questo lavoro meglio di te?”. Niente male come domanda. Io risposti “Certo, Bruno, il Product manager francese”. E lui allora “Scusa, ma perchè dovremmo assumere te?”. “Perchè io voglio fare questo lavoro, lui no”. Steve, dopo avermi guardato negli occhi per qualche secondo, mi disse “Ok”».
Nel team internazionale del Macintosh, Mauro Cuomo vive un’esperienza lavorativa rivoluzionaria e racconta che Steve Jobs, capo della divisione, chiedeva i progressi del lavoro a ciascuno, conosceva tutto del lavoro di ognuno, elogiava in pubblico, sfidava, ed era sempre capace di cambiarti la giornata. Fuori dal lavoro Jobs era mite e socievole, «ci si divertiva, si rideva insieme», ma sul lavoro «era un’altra cosa. Non accettava la mediocrità. Voleva il massimo e voleva che le persone ci credessero fino in fondo. Riusciva a farti raggiungere degli obiettivi che non avevi nemmeno in mente. Irripetibile». Mauro Cuomo era nella divisione Mac negli anni che seguirono il lancio dello spot 1984 e racconta come, in seguito alla fatica del lancio del Mac sul mercato, “l’antipatia per Steve Jobs era palpabile” e come, ad un tratto, si sono trovati tutti senza lavoro.
Dopo lo smantellamento della divisione Macintosh, Cuomo trascorse circa dodici giorni con Steve Jobs. Era il 1985 e lui e Steve Jobs erano due ragazzi in viaggio per l’Europa. «Steve era molto nervoso e molti avevano paura di essere amici di Steve, si erano uniti alla cordata vincente. Avevano cercato di convincermi a non andare con lui, “è un bambino viziato, è ingestibile, ti farà diventare matto”». Steve lo ha fatto poi riassumere in Apple Italia. «Ad Apple Italia Steve aveva detto: “Mauro sta facendo dei colloqui con Microsoft. Cosa dobbiamo fare? Lo facciamo assumere da loro?”». Si conclude così il racconto di “Voi siete qui” che ha come protagonisti Mauro Cuomo e Steve Jobs e come sfondo la Silicon Valley negli anni del Macintosh.