Il nuovo standard universale per la domotica è già in ritardo: presentato a maggio dalla CSA (l’alleanza di cui fanno parte anche Apple, Amazon Google), Matter sarebbe dovuto arrivare entro quest’anno, ma pochi giorni fa è stato posticipato al 2022. Lo ha annunciato il presidente dell’associazione Tobin Richardson attraverso un post sul blog ufficiale.
Conosciuto in precedenza con il nome “Project CHIP” (Connected Home over IP), Matter è un protocollo di connettività che, partendo da quelli esistenti, permette il dialogo tra i diversi dispositivi all’interno del medesimo ecosistema. Attraverso tecnologie già ampiamente diffuse come Wi-Fi, Bluetooth e lo standard Thread, usato tra gli altri da Google Nest Hub, da alcuni router e da HomePod Mini di Apple, Matter promette di rendere compatibili e interoperabili i dispositivi domotici che usano i protocolli Alexa di Amazon, HomeKit di Apple, di Google e diversi altri marchi, permettendo così di acquistare accessori e componenti per la Smart Home senza doversi più affidare a un’unica linea di prodotti.
Per tutto questo come dicevamo c’è da aspettare ancora un po’ perché il lancio di Matter, precedentemente fissato per la fine del 2021, è slittato alla prima metà del 2022. Pare infatti serva più tempo per permettere che il kit di sviluppo e gli altri strumenti possano soddisfare «le aspettative del mercato».
Entro l’anno dovrebbe essere comunque pronta una versione approssimativa delle specifiche dello standard Matter ma il kit di sviluppo, le certificazioni dei primi dispositivi compatibili e il programma di certificazione per quelli già esistenti richiedono di un po’ di tempo. Questa attesa sarà però ripagata da una migliore qualità in generale, oltre al fatto che permetterà di garantire una «distribuzione su larga scala».
D’altronde Matter non è progettato soltanto per offrire una rete domestica intelligente più affidabile, ma anche per accelerare lo sviluppo dei prodotti attraverso strumenti open source. Come dicevamo giganti come Amazon, Apple e Google ma anche aziende specifiche del settore della Smart Home come Nanoleaf e Signify sono già impegnati in questo programma: tuttavia se lo standard sarà davvero adottato in maniera diffusa, allora dovrà funzionare bene fin dall’inizio, perciò il prolungamento delle attese potrebbe aiutare a raggiungere questo scopo.
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