Stanno facendo molto discutere le mosse di Elon Musk dopo l’acquisizione di Twitter. Il nuovo auto proclamato CEO ha deciso non solo di licenziare circa il 50% della forza lavorativa interna all’azienda ma anche di cambiare varie policy che hanno da sempre contraddistinto Twitter e applicare cambiamenti come la “spunta blu” a pagamento.
C’è chi ha deciso di non usare più Twitter e come piattaforma di microblogging per eccellenza passare ad altro. Il nome che circola di più è Mastodon, un progetto libero salito agli onori della cronaca qualche tempo addietro accusando Truth Social di Donald Trump di aver copiato il proprio meccanismo con tato di violazione di licenza.
Come funziona Mastodon?
Mastodon (si parte da qui) è un social network open-source, una piattaforma di microblogging simile a Twitter, dove le persone possono creare un profilo, postare messaggi (fino a 500 caratteri con il “toot” standard, equivalente al tweet di Twitter), condividere immagini o video, e seguire gli account di altre persone. Al contrario di Twitter, Mastodon è in parte decentralizzato, in altre parole non c’è nessuna azienda che si occupa della gestione della rete.
È possibile usare Mastodon con un client dedicato o dal browser e l’app dedicata offre funzionalità simili a quelle tipicamente disponibili su Twitter, inclusa la possiiblità di replicare, attivare boost (i retweets), indicare un post come preferito (simile al “Mi piace” di Twitter), visualizzare la timeline e sfruttare funzionalità di moderazione per bloccare e gestire i contenuti su base volontaria nascondendo elementi non desiderati.
Inizialmente il sistema può spiazzare perché composto da diversi server; questi ultimi sono gestiti da entità diverse ma possono comunicare tra loro senza dover passare da un sistema centrale. Esistono server generici – ad esempio mastodon.social – e server mirati a seconda degli interessi condivisi (esempio: kpop.social o linuxrocks.online). Gli sviluppatori spiegano che Mastodon fa parte del “Fediverso” (unione delle parole “federazione” e “universo” inteso come l’insieme dei server federati che vengono utilizzati per la pubblicazione sul web) ed è una comunità internazionale composta da oltre 5 milioni di iscritti distribuiti su circa 12.000 server indipendenti il cui obiettivo è “rimettere il social nelle mani degli utenti”.
A differenza dei social tradizionali è open source, non raccoglie i dati degli iscritti, non ha pubblicità o algoritmi segreti che decidono cosa vedere. È possibile effettuare l’iscrizione al principale server italiano da qui. Su diversi server (istanze), gli utenti possono creare le cosiddette “identità”. Le identità sono in grado di comunicare oltre i confini delle istanze perché i software in esecuzione sui server supportano uno o più protocolli di comunicazione che seguono l’Open Standard.
Come identità sul fediverse, si è in grado di scambiare messaggi privati o altri dati con altre identità o di seguire i messaggi di altre identità. In alcuni casi, è anche possible mostrare o condividere dati (video, audio, testo e altri file) pubblicamente o ad un gruppo selezionato di identità e permettere ad altre identità di modificare i nostri dati (ad es. un calendario o una rubrica).
Per capire come funziona è consigliabile vedere un paio di video, il primo è un’animazione: Mastodon e il Fediverso è un video che dura 6 minuti e condensa i concetti base di funzionamento del social media decentralizzato, oltre ala video presentazione di “Mastodon, il social media libero e decentralizzato“.
Perché abbandonare i social commerciali come Facebook e Twitter?
Gli sviluppatori di Maston spiegano che i social network “hanno smesso da tempo di essere luoghi felici”. Alcuni dicono che è un riflesso della nostra società, altri credono che il declino sia stata portato dalla manipolazione algoritmica. Ma entrambe le parti in qualche modo concordano in tutta questa faccenda, non sono più mezzi utili.
I motivi per cui i social media attuali siano nocivi sono molti, un buon punto da cui partire in cui sono riassunte tutte le diverse ragioni per cui i Social Media sono pericolosi e dannosi è sul sito Quit social media club sito creato in un anno di lavoro in cui però non ci si limita a condannare semplicemente i grandi social ma indica anche la via sul come limitare i danni dei social network con delle alternative e delle soluzioni. Qui gli sviluppatori spiegano perché abbandonare Facebook.
“Mastodon”, spiegano ancora gli sviluppatori “è stato creato esplicitamente come un’alternativa a Twitter decentralizzata e open source. Non ci sono annunci commerciali, la tua linea temporale non viene manipolata da algoritmi ma è in ordine cronologico. Non è progettato per attirare tutta la tua attenzione e venderla agli inserzionisti”.
In tutto il mondo il numero di utenti Mastodon sta crescendo vertiginosamente, come evidenzia l’hashtag #TwitterMigration in tendenza da giorni. Eugen Rochko, fondatore e sviluppatore principale di Mastodon, ha riferito che solo nella settimana precedente all’acquisizione di Twitter sono state 18 mila le persone che si sono registrate creando un account. Venerdì 28 ottobre sono state registrate 70 mila nuove iscrizioni.