Dal report World Robotics si evince che le installazioni di robot in Italia sono aumentate del 65% raggiungendo le 14.083 unità nel 2021, l’anno di maggior successo nella storia del Paese. L’Italia è il secondo mercato di robot più ampio in Europa dopo la Germania.
“A portare i risultati del 2021 sono stati gli effetti del recupero dalla pandemia di Covid-19 e gli acquisti precedenti dovuti a una riduzione dei crediti d’imposta nel 2022”, afferma Marina Bill, Presidente IFR (International Federation of Robotics). “Il Paese aveva visto diversi anni di forte crescita e la pandemia non ha ostacolato la domanda di robot”.
La maggior parte delle installazioni nel 2021 erano nel settore dei metalli e dei macchinari: 2968 unità (+44%), pari al 21% del totale delle installazioni. Negli ultimi anni le installazioni in questo settore sono notevolmente aumentate. Le installazioni nel settore dei prodotti metallici sono aumentate del 27% per arrivare a 1580 unità. Il segmento dei macchinari industriali ha registrato un tasso di crescita dell’82%, pari a 1265 unità.
Nel 2021 la domanda del settore automobilistico è diminuita del 4%, 1146 unità. I produttori di automobili hanno installato 320 robot (-26%). I fornitori di parti per l’automotive tagliano le loro installazioni del 13% per arrivare a 669 unità.
Il settore food and beverage è diventato un importante cliente dei robot industriali in Italia negli ultimi anni. Le installazioni annuali hanno superato per la prima volta le 1000 unità nel 2019 e ha raggiunto un nuovo livello di picco di 1199 unità (+18%) nel 2021.
Le installazioni di robot nel settore della plastica e dei prodotti chimici hanno rappresentato il 7% del totale delle installazioni, ovvero 960 unità (+28%).
Nonostante la lieve riduzione del credito d’imposta per i beni di investimento smart factory, le prospettive per i fornitori di automazione industriale rimangono ottime. Il regime di credito d’imposta è attualmente fissato fino al 2025 e il Recovery Fund dell’UE fornisce un sostegno supplementare agli investimenti. A causa della scarsità globale di fattori di input, in particolare componenti elettronici, la forte acquisizione di ordini del 2021 ha portato un arretrato ordini che dovrebbe essere azzerato nel 2022 e nel 2023.
Quasi la metà di tutti i robot industriali che esistono nel mondo, si trova in Cina.