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Doug Morris, dirigente a capo – tra le altre cose – di Sony Music Entertainment, lascerà definitivamente l’etichetta discografica per occuparsi di una nuova etichetta, 12 Tone, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe stata creata in partnership con Apple. Lo riferisce Variety non spiegando cosa comporta la mossa ma riferendo che con lui ci sarà anche Steve Bartels, l’ex CEO di Def Jam Recordings che si era dimesso alla fine dello scorso anno.
Alcuni fonti di Variety affermano che la nuova etichetta rientra in una strategia che prevede un non meglio specificato accordo di collaborazione con Apple; altre fonti ancora riferiscono che queste voci non sono vere e che Apple non ha quote o ha fatto investimenti nell’attività di Morris.
L’uscita di Morris da Sony, pone fine a luna lunga transizione iniziata con Rob Stringer, ex CEO di Columbia Records, annunciato già a ottobre del 2016 come successore di Morris per Sony Music Entertainment e che è ufficialmente entrato nei vertici dell’azienda ad aprile dello scorso anno.
Morris, 79 anni, lascia un’azienda molto più forte di quella che trovò al suo arrivo nel 2011. All’epoca Sony Music era tormentata da lotte intestine tra i dirigenti e risentiva ancora gli effetti della bizzarra fusione con BMG nel 2003. Morris è riuscito a riportare la calma guidando l’azienda e le altre sue due importanti etichette, Columbia ed Epic, verso la stabilità e il successo, in particolare nel 2015 e 2016, anni nei quali Columbia ha distribuito due importanti album di Adele e Beyonce. L’album “25” della cantante britannica Adele è stato più preordinato della storia. In pochi minuti dalla sua uscita l’album raggiunse la prima posizione di 110 paesi del mondo. Nella prima settimana di uscita, solo negli Stati Uniti furono vendute 3.38 milioni di copie.
Morris è una leggenda nel campo dell’industria musicale e ha guidato Sony, Universal e Warner. Se Apple riuscirà in qualche modo a legarsi a lui, sarà certamente un affare. Qualunque cosa su cui ha messo le mani, è sempre cresciuta in termini di quota e redditività, senza contare le importanti squadre di artisti su cui può contare.