Mark Zuckerberg, “padre” di Zuckerberg, ha donato 25 milioni di euro per la ricerca contro ebola. Sul suo profilo Facebook, però, la decisione benefica del CEO del social network blu ha scatenato comunque una piccola polemica, innescata dall’utente Scott Solomon, che ha colto l’occasione per polemizzare contro lo stesso governo americano, rivolgendosi direttamente a Zuckerberg.
Solomon ha chiesto provocatoriamente come mai il CEO di Facebook avesse deciso di impiegare quella cifra contro l’ebola quando gli Stati Uniti hanno un PIL di 17mila miliardi di dollari. Mark Zuckerberg è stato composto nella risposta, cercando di spiegare la gravità di una malattia come l’ebola che, se diventasse epidemia e non essendoci ancora una cura o una prevenzione adeguate, si trasformerebbe in una tragedia a livello mondiale. Per Zuckerberg è meno costoso spendere oggi 25 milioni di dollari che spenderne molti di più un domani per cercare di salvare vite magari inutilmente.
Alla risposta del fondatore di Facebook l’utente controbatte sostenendo che effettivamente da questo punto di vista è sicuramente meglio spendere quella cifra per l’ebola che per uno squalo in formaleide, facendo riferimento probabilmente all’opera di Damine Hirst, The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living, venduta a 8 milioni di dollari, chiedendo infine di ripristinare un suo vecchio gruppo su Facebook.