Il ricorso di Apple sul controllo esclusivo del marchio iPhone in Cina è stato respinto. La società in Cina, si è vista chiudere la porta in faccia al proposito da un tribunale. Attualmente, lo ricordiamo, il nome è usato da Xintong Tiandi, società locale che produce prodotti in pellame e che avrebbe registrato il brand “IPHONE” nel 2007, ovvero cinque anni prima che Apple lo registrasse nel paese per utilizzarlo con prodotti hardware e software.
La Corte Comunale di Pechino ha respinto la richiesta di esclusiva, citando la norma 2.001 sui marchi registrati: «il nome – si legge – è stato registrato in un momento in cui il nome “iPhone” non era né onnipresente né famoso, quindi Apple, sulla base del diritto cinese, non avrebbe motivo di eccepire sull’argomento». Xintong si starebbe sostanzialmente aggrappando ad una scappatoia per resistere all’attacco della società di Cupertino, in quanto il concetto di “noto” alla base delle asserzioni è, ovviamente, soggettivo.
Quando Apple infatti lanciò iPhone in Cina nel 2009 attraverso un accordo con China Unicom, il dispositivo vendette massicciamente. Entro due anni, il telefono diventò lo smartphone preferito dagli utenti cinesi e quindi molto popolare. Inoltre Apple – si scopre – avrebbe presentato domanda per la registrazione del marchio “iPhone” il 18 ottobre 2002, con l’ufficializzazione della paternità il 21 novembre 2003, mentre il marchio simile “i-phone” fu registrato nel 2004.
Con quest’ultimo, Apple ha già vinto una battaglia nel 2010, quando la società che deteneva il nome “i-phone” lo cedette alla società. Un portavoce ha infine riferito che Apple ha già prevalso in molti altri casi contro Xintong ed intende portare la questione alla Corte Suprema del Popolo cinese con l’intento di assicurarsi definitivamente i diritti esclusivi sul marchio.