Apple Maps dalle stalle alle stelle. È questo il percorso che ha compiuto l’applicazione iOs che oggi, come si legge su Associated Press smista cinque miliardi di richieste la settimana.
La vicenda di Mappe è uno dei casi più interessanti di tutta l’avventura imprenditoriale di Tim Cook. Quando Apple le rilasciò, Cook si era appena seduto al posto di comando. Erano la principale novità di iOS 6 e scalzavano Google Maps. Il lancio – strategicamente importante perché sulla localizzazione si basano decine di servizi alcuni dei quali fondamentali, anche in prospettiva futura, per le iniziative commerciali – fu accompagnato da un’ideale selva di fischi e sberleffi. Chi provava a usarle doveva affrontare imprecisioni nella mappature dei dati, errori nella visualizzazione dei punti di interesse, assenza di informazioni sul transito dei mezzi pubblici, errori nella rappresentazione 3D di vari elementi, nomi sbagliati.
Cook chiese a Scott Forstall, l’allora capo di iOS e il deus ex machina che stava dietro a tutte le scelte strategiche di Mappe, di scusarsi. Forstall rifiutò; Tim Cook impugnò la penna e prima scrisse una lettera pubblica di scuse per la bassa qualità del servizio offerto, poi quella di licenziamento di Forstall. Apple fu costretta a gettare in Mappe enormi risorse in fatto di cervelli e denaro, acquisendo società e ristrutturando il team, ma ora a tre anni di distanza, l’applicazione ha in qualche modo ottenuto la sua rivincita, colmando finalmente il gap con Google.
Attualmente Mappe trae informazioni da ben 3000 fonti ed è anche in grado di tracciare percorsi dei mezzi pubblici. Apple sta anche iniziando a mappare direttamente i percorsi stradali usando propri veicoli. I servizi di Mappe sono sfruttati da app quali Siri, Mail ma anche app di terze parti che possono sfruttare API di Apple per individuare punti di interesse e recuperare informazioni di vario tipo.
Secondo i dati forniti da società specializzate, Mappe viene usato negli USA tre volte tanto quanto è usato Google Maps, questo anche grazie ad iPad. Su iPhone il vantaggio è lieve, ma esiste. Ovviamente in linea generale Maps è usato due volte tanto quanto viene usato Mappe, ma questo è dovuto al fatto che l’applicazione Apple non esiste su Android.
“Hanno fatto veramente un ottimo lavoro in poco tempo” spiega Alex Mackenzie-Torres, ex manager di Google Maps che ora si occupa di un’app dedicata ai trasporti denominata Moovit. “Apple ha qualcosa che poche aziende hanno – semplicità nel design, mescolata alte dosi di pragmatica e praticità”.
Nel frattempo Google non sta certo a guardare e da qualche tempo sta consentendo ai motociclisti di integrare percorsi e itinerari che è possibile fare in moto (un’idea alla quale lavora anche Apple), permettendo di cercare attività e transiti anche in assenza di segnale cellulare. Una specifica app per Android è già disponibile, quella per iOS è in arrivo. Google ha anche comprato Waze, il navigatore social e gli sviluppatori stanno lavorando a nuove idee, incluso un servizio di suo servizio di car pooling in Israele. Tra i servizi in arrivo una estensione delle mappature in interni, un altro servizio strategico importantissimo in termini di profitto