Stamattina chi scrive si è seriamente innervosito: lavorando alla prova del nuovo MacBook Pro 14, che sarà pubblicata tra qualche giorno, siamo per l’ennesima volta incappati nel problema che abbiamo da due settimane: la nostra scorciatoia di tastiera preferita non funziona più. Il nuovo Mac usa Monterey, ci sta che cambino le scorciatoie di tastiera da una versione all’altra del sistema operativo, la cosa però è molto fastidiosa.
Il succo del problema
La scorciatoia in questione è “mela-shift-;”, una combinazione un po’ laboriosa per chi usa la tastiera italiana (in quelle anglosassoni il “;” è accessibile direttamente, senza dover premere il tasto maiuscole) e serve per fare una cosa che un buon cronista che macina decine di articoli ogni settimana deve sempre fare: verificare lo spelling delle parole.
È una questione di abitudine il modo con cui farlo, perché si può lasciare libera mano all’autocorrettore, oppure alla evidenziazione, ma nel caso di chi scrive è da trent’anni regola di rivedere le parole “non capite” dal dizionario una per una, procedendo un salto dopo l’altro con la combinazione di tastiera. Chi scrive molto di solito preferisce usare combinazioni di tastiera per non dover alzare le dita dai tasti e un cambiamento di questo tipo va a cozzare con una memoria muscolare decennale, anzi trentennale.
Dov’è finita la scorciatoia di tastiera?
Un amico però, saputo di questo fastidioso cambio di scorciatoia, che adesso è diventato “mela-è”, segnala che invece sul suo Mac con Monterey è sempre la stessa, e avanza l’ipotesi che sia subentrato un cambio automatico con una opzione di backup perché qualche software di terze parti ha occupato la scorciatoia del correttore ortografico. Basta andare a controllare e vedere dove. Ma dove? È qui che si entra nel delirio.
Le scorciatoie di tastiera sono fuori controllo. Sono sparpagliate dentro una serie di voci diverse di Preferenze di Sistema > Tastiera > Abbreviazioni. Qui ci sono, a seconda di quel che viene installato, più di una mezza dozzina di aree. Che però sono gestite solo in parte qui, perché dentro Accessibilità, nonostante sia indicata anche qui, ce ne sono comunque altrettante. E dentro Accessibilità ci sono anche alcuni settaggi del sistema operativo che sono potentissimi e pericolosissimi se per caso dovessero essere cambiati magari dall’installazione di un software.
Il problema con le preferenze
Un esempio per capire: se andate dentro Preferenze di Sistema > Accessibilità > Controllo Puntatore, nella scheda “Mouse e trackpad” si trovano due pulsanti opzionali: Opzioni trackpad e Opzioni mouse. Cliccando Opzioni trackpad si attiva una modale che permette non solo di regolare la velocità di scorrimento, ma anche disabilitare lo scorrimento delle finestre (ad esempio le pagine web) oppure modificare il funzionamento “con inerzia”, che è di default, e trasformare completamente tutta l’esperienza di uso del Mac. Ed è sepolto sotto sei livelli di preferenze.
Il problema è che tutto il pacchetto delle Preferenze di Sistema sta diventando ogni anno più complicato: Apple prova a semplificarlo (siamo alla terza iterazione in otto anni) ma rimane lo stesso molto complesso. Ed è un caso in cui la complessità delle scelte viene sempre più sepolta sotto menu che espongono in prima battuta dei settaggi molto semplici. È la filosofia molto apprezzata di ridurre il carico dell’utente che però adesso sta diventando piuttosto complessa, al limite del non gestibile.
La complessità
Si può ridurre così drasticamente la complessità di qualcosa inerentemente molto complesso? Ci sono decine e decine di scorciatoie di tastiera e altre funzioni che possono essere configurate.
Un altro esempio questa volta ancora meno virtuoso: se andate in Preferenze di Sistema > Condivisione trovate il campo “Nome computer” che genera una preferenza importantissima che poi compare ovunque. Di solito configurato per dire “Computer di XXX” dove XXX è il nome utente del primo che configura il Mac, conviene cambiarlo e trasformarlo in qualcosa di diverso. Ma spesso non si riesce perché il menu Condivisione non è necessariamente il primo che viene in mente per dare il nome a un computer.
Risultato? La gestione e configurazione del Mac sta diventando una cosa molto complessa però non è nascondendo sotto il tappeto questa complessità che si riesce a gestirla. Tant’è vero che chi scrive ancora non ha trovato dove sia finita la sua scorciatoia di tastiera preferita e adesso si sta abituando a fare “mela-è” ma non ha ancora capito perché (e “mela-shift-;” non funziona da nessuna parte, quindi non essere più assegnata). Mistero.
Tutte le novità di macOS Monterey sono in questo articolo, invece per consigli se installare o meno e sulle novità da provare subito rimandiamo a questo articolo di macitynet.