Alla fine, c’è riuscito. Prima ancora di poter toccare con mano e provare il nuovo “Magic Mouse” di Apple, siamo sicuri di poter vedere il sorriso di Steve Jobs. La giornata di martedì è stata un vero bombardamento a tappeto di novità hardware, con annunci che rinnovano per le feste di Natale tutta la gamma di prodotti della casa di Cupertino, ma una svetta sopra le altre: il nuovo mouse senza bottoni.
Perché è dai particolari che si giudica l’eleganza di un produttore di tecnologie. E questa volta l’eleganza arriva all’estremo. Avevamo citato, qualche giorno fa, la tastiera del Mac “storico” del XX anniversario. Una specie di semi-prototipo, innovativo e mai pienamente di successo. Insieme al computer, venivano alcune soluzioni hardware periferiche, tra le quali la componente “touch” del mouse, che in realtà era un tastierino da portatile.
Oggi quella verità è diventata standard: Steve Jobs sorride pensando al fatto di esserci riuscito. Ha tolto tutti i tasti (e il peduncolo-pallina della mini-rotella che s’ingrippava sempre) dal “suo” mouse. E questa è una rivoluzione nella continuità della visione, un piacevole senso di appagamento sulla base del concetto che “less is more”, nel meno c’è il di più.
Infatti, in realtà il nuovo Magic Mouse di Apple è, secondo chi scrive, fondamentale perché segna per la prima volta la tanto attesa continuità fra portatili e fissi. Proprio adesso che Apple fa la svolta verso i processori separati (come raccontiamo qui) tra laptop e iMac, finalmente è possibile mantenere le buone abitudini che abbiamo sviluppato con il portatile anche sul fisso. Ovvero: le “gesture”. Si tratta di una continuità necessaria per portare avanti la piattaforma Mac OS X, sempre più innovativa e diversa (grazie al cielo) dalla concorrenza di Microsoft, che sta facendo ricorso a metafore e set di strumenti concettuali molto differenti per guidare i suoi utenti nei meandri del nuovo sistema operativo made in Redmond.
Invece, Apple ha deciso di allargare ed estendere la propria continuità non solo simbolica di interfaccia e di movimenti per pilotarla dai portatili verso i fissi. In questo modo sarà possibile cominciare a lavorare, grazie anche a Snow Leopard, su un insieme di comandi condivisi anche da altre applicazioni sviluppate da terze parti, per rendere l’esperienza completa e molto più gratificante (se possibile) che in passato.
Suonano le trombe e si aprono i pesanti tendaggi e le cortine dei sipari. Davanti al proscenio plaudente, s’erge solitario, potente e bellissimo il nuovo Magic Mouse di Apple. Lasciate adesso che lo spettacolo cominci.