E’ arrivata la seconda versione di Magic Leap, gli occhiali per la Realtà Aumentata: i nuovi Magic Leap 2 sono disponibili in 19 paesi – compreso il nostro – ma continuano ad essere rivolti principalmente a sviluppatori e professionisti. La parte più interessante è che includono una serie di aggiornamenti, soprattutto nel design, che li rendono notevolmente più pratici, e di riflesso ci dicono anche dove sembra essere diretto il mercato dell’AR.
Questi occhiali sono la metà più piccoli della versione originale, e anche il peso è ridotto del 20%, il che vuol dire che dovrebbero essere più comodi da indossare, specie per i lunghi periodi. Dal punto di vista tecnico invece promettono una migliore visibilità dei contenuti in AR quando la luce ambientale è particolarmente intensa: quel che avviene è sostanzialmente una sorta di dimming dinamico che renderebbe i contenuti virtuali più solidi.
Teoricamente anche le lenti forniscono immagini di qualità superiore e il testo dovrebbe risultare più facile da leggere. L’azienda aggiunge anche che il campo visivo, con diagonale di 70 gradi, è più ampio della maggior parte dei dispositivi indossabili di questa categoria.
E’ stata migliorata anche la potenza di elaborazione dei dati attraverso un processore quad-core che si basa sull’AMD Zen 2. C’è poi una fotocamera da 12,6 MP e altre adibite invece alla misurazione della profondità, del campo visivo e al rilevamento degli occhi. L’autonomia promette 3,5 ore di utilizzo continuato e lo spazio per installare app ammonta a 256 GB, che secondo l’azienda è anche la capacità più elevata ad oggi fornita su qualsiasi dispositivo AR.
Il prezzo continua ad essere il suo collo di bottiglia: la versione base costa 3.299 dollari mentre gli sviluppatori che hanno bisogno di strumenti extra, funzionalità aziendali e accesso anticipato devono sborsare 4.099 dollari per l’edizione Developer Pro. Per le aziende invece c’è il modello Enterprise da 4.999 dollari che include aggiornamenti regolari e due anni di funzionalità dedicate.
Come dicevamo non è ancora un prodotto destinato al mercato dei consumatori ma è più per chi lavora in ambito sanitario, nelle industrie, nelle vendite al dettaglio e in tutti quei luoghi in cui l’acquisto può essere facilmente compensato dai profitti generati dalla sua presenza.
Ad ogni modo si affianca ai progetti di Qualcomm, Google e gli altri che puntano invece a vendere dispositivi come questi al resto delle persone. Mentre infatti i dispositivi attuali sono ancora ingombranti e ideali solo in una ristretta serie di circostanze, il Magic Leap 2 dimostra che è possibile costruire qualcosa che sia notevolmente più utilizzabile nel mondo reale.