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I maghi del software che diedero vita al primo Mac

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Il Macintosh nacque grazie a vari team che lavorarono di concerto ma in modo indipendente su progetti quali: scheda logica, disk drive, alimentatore, mouse, case di plastica e così via. Similarmente anche i giovani e talentuosi membri del team software collaborarono con team indipendenti alla scrittura di varie parti di codice che permisero di realizzare la prima versione del sistema operativo del Mac.

Il cuore del software del primo Mac erano le routine QuickDraw, sfruttate per eseguire operazioni di disegno sullo schermo e interagire con la grafica ed elementi dell’interfaccia. Il codice fu scritto da Bill Atkinson su un Apple Lisa e poi portato su Macintosh.

Atkinson, scrive C-Net, iniziò la carriera in azienda occupandosi di pulizie di codice scritto da altri programmatori; divenne il principale sviluppatore del Pascal per l’Apple 2 prima e il suo talento sfruttato poi per il Lisa, creando QuickDraw, in precedenza chiamato LisaGraf, implementando elementi dell’interfaccia utente quali i menu drop-down e le palette degli strumenti. Nel team Mac arrivò a inizio del 1983, scrivendo MacPaint, applicazione usata per mostrare le capacità di gestione della grafica bit-mapped della macchina.

“Si potrebbe riassumere tutto quello che ho fatto per Apple in strumenti per aiutare le persone creative” dice Atkinson. “Quickdraw ha aiutato i programmatori a imbrigliare tutta quella roba sullo schermo”. “Window Manager, Event Manager e Menu Manager. Sono cose alle quali ho lavorato per aiutare gli altri”.

Bud Tribble era amico di Atkinson e Jef Raskin, quest’ultimo l’uomo che aveva concepito il primo progetto embrionale del Mac, molto diverso da quello che diventò dopo. Tribble è stato il primo membro esterno a entrare nel progetto Macintosh, inizialmente composto da: Raskin, dal collega Brian Howard e dall’ingegnere hardware Burrell Smith. Tribble aveva scritto codice per la gestione della grafica sul processore Motorola 6809, usato per il progetto Macintosh ma poi convinse il “mago” dell’hardware Burrell Smith, geniale progettista della scheda logica, a sfruttare il più potente 68000.

prrimo mac 1984

Dopo la decisione di utilizzare il 68000, fu coinvolto nel progetto Steve Jobs, il quale cominciò a influenzare il team con la sua visione e idee su come la macchina avrebbe dovuto evolversi. Nel febbraio del 1981 Jobs portò Andy Hertzfeld proveniente dal team Apple II: “Scrivere un grande blocco di software di sistema per il primo Macintosh è stato il punto più alto della mia carriera, se non della mia intera vita” ha detto Hertzfeld.

“Sono stato coinvolto nel far funzionare il software all’inizio del progetto, creare un sistema di sviluppo” ha aggiunto “ho progettato e scritto il codice del sistema di I/O iniziale e molti degli iniziali driver per dispositivi. Ho scritto poi l’User Interface Toolbox, fondamenta dell’interfaccia utente, basandomi sul lavoro che Bill Atkinson aveva fatto sul Lisa. Ho anche scritto molti degli accessori di scrivania quali il blocco appunti e il Pannello di Controllo.

La più grande sfida di Hertzfeld fu riuscire a tenere insieme il progetto Macintosh dopo che Tribble lasciò Apple per tornare alla Scuola di Medicina di Seattle nel dicembre del 1981. “Per alcuni mesi dovetti lavorare molte ore per gestire il team software oltre a svolgere il lavoro tecnico del quale già mi stavo occupando”.

Steve Capps arrivò nel team software all’inizio del 1983 e conferma come Hertzfeld fu la persona che permise di tenere insieme il team: “Andy era l’emcee (espressione che in lingua inglese significa, letteralmente il mastro di cerimonie, ndr), in grado di tenere tutto sotto controllo, coordinando le attività degli ingegneri. Il Finder, il file manager grafico del Mac, non sarebbe potuto nascere senza di lui”.

Capp era noto come il battitore designato, quello che nel basket esegue le battute e ha ruoli e compiti molto importanti. Arrivato in Apple nel settembre del 1981, proveniente da una precedente esperienza allo Xerox PARC, si era occupato delle funzionalità di stampa per il Lisa. Scrisse anche alcuni giochi nel tempo libero, attirando l’attenzione di Jobs che lo reclutò per il team Mac a gennaio del 1983.

1984 Mac System 1

 

“Ero lì, perché altri erano rimasti scottati. Feci tutto quello che c’era da fare” ha detto Capp. Scrisse un’utility disco per trasferire i dati dal Lisa al Mac e un editor di testo da incorporare nella piccola ROM del Mac, un minuscolo chip a sola lettura con istruzioni basilari che permettono di avviare la macchina.

Capp ha anche lavorato con Bruce Horn, principale sviluppatore del Finder, quando la scadenza prefissata per il lancio del sistema si stava avvicinando e le frizioni all’interno del team aumentavano. “Erano tempi folli” ricordando come insieme a Horn riuscì a completare il Finder usando solo 46K di codice, giusto in tempo per il lancio del prodotto.

Larry Kenyon, personaggio con esperienza nel design hardware proveniente dalla società Amdahl, sedeva accanto a Hertzfeld al suo arrivo in Apple nel 1980; seguì quest’ultimo nel team Macintosh nel 1982 lavorando sul file system, routine di gestione della memoria, driver e quant’altro c’era bisogno.

“Andy, che era allora il nostro team architect, si sbarazzava delle cose assegnandole a me. Scrisse il disk driver per il Mac. Mi spiegò come funzionava e creai i drive per il Twiggy, il drive per floppy disk da 5,25, per il Sony (il floppy disk drive da 3,25″), l’utility disco per aiutare i ragazzi che lavoravano al team hardware. Ho anche lavorato con Bruce Horn per il Gestore Risorse supportato nel File Manager”. Patti, la moglie di Kenyon, era la bibliotecaria software del team Macintosh e alla coppia nacque una figlia poche settimane prima del lancio del Mac.

Kenyon, insieme al software manager Jerome Coonen, fu tra le persone del Macintosh team originario che rimasero in Apple, anche dopo la dipartita di Jobs nel settembre del 1985.

“Fu tutto caotico dopo l’abbandono di Jobs” dice Kenyon. “Non avevamo a quel punto la garanzia del successo, tanto che non sapevamo se Apple avrebbe continuano a investire sul Mac. Con Jobs, sapevi sempre cosa andava fatto e cosa non andava fatto e sapevamo che vi erano cose che sin dall’inizio lui non voleva che fossero fatte, come ad esempio usare il drive di Sony anziché quello progettato da noi. L’assenza della sua guida, rese tutto più difficile con le tipiche politiche aziendali. Steve era per molti versi un individuo difficile ma capace di focalizzare i progetti”.

Mac Paint 1984

Dopo gli esodi di alcuni membri, Kenyon si concentrò sulla continuità e contribuì a creare un nuovo team, apportando migliorie al Mac originale. “Mi occupai testardamente di risolvere problemi di prestazioni, migliorare i tempi di avvio, interfacce con i dischi rigidi, progettare e implementare il networking LocalTalk”. La LaserWriter e il desktop publishing furono la testa di ponte che avrebbero guidato il Mac verso il successo.

Hertzfeld riassume la sua esperienza all’interno del team che creò il Macintosh in questo modo: “Fui incredibilmente fortunato nell’essere nel posto giusto, al momento giusto e avere un ruolo rilevante nello sviluppo di un prodotto che cambiò il mondo, ridefinendo il personal computing rendendolo alla portata di tutti. È stato eccitante, guardarlo attecchire, trasformare vite e imprese. E naturalmente la parte migliore nel progettare il Mac è stata la creazione di un grande computer che abbiamo usato negli ultimi 30 anni”.

Dopo aver lasciato Apple in seguito alla presentazione del Mac, Hertzfeld e altri ex dipendenti di Cupertino, crearono Radius, società specializzata in display, dispositivi e periferiche per Mac. È stato anche il co-fondatore di General Magic ed Easel (ha contribuito allo sviluppo del desktop Linux GNOME); nel 2005 è entrato nel team di Google ed è stato il designer chiave artefice dell’interfaccia delle cerchie di Google+. Ha poi lasciato Google nel 2013.

Atkinson era affascinato dalla possibilità di creare un’applicazione per consentire a non programmatori di creare “informazioni interattive”, software che poi divenne il rivoluzionario HyperCard: rilasciato nel 1987, fu regalato per due anni di seguito con ogni Mac e prevedeva molti dei concetti che ora sono diventati comuni con i browser per il web, le app mobile, gli strumenti di authoring e i linguaggi di programmazione visuale.

Atkinson lasciò Apple nel 1990, per fondare insieme a Hertzfeld e altri membri del team Macintosh originario, la General Magic, società che a lungo è stata considerata tra le più innovative e geniali del mondo informatico e specializzata in software per PDA (chiuderà i battenti nel 2002).

mac 1984 lisa

Lasciata General Magic nel 1995, si occupa di fotografia naturalistica e al momento lavora su Photocard, app per iOS che permette di spedire cartoline partendo da foto digitali, spedirle via mail o stamparle sfruttando servizi ad hoc delle poste statunitensi. “È il mio miglior lavoro” ha affermato, “migliore di QuickDraw, MacPaint e HyperCard tutti insieme”.

Steve Capps si era messo in aspettativa da Apple per lavorare su giocattoli elettronici e tool di digital audio (frutto del suo lavoro sono stati ad esempio Jam Session e SoundEdit). Ritornò alla casa di Cupertino nel 1987 per lavorare sul Newton, il PDA che non ebbe ad ogni modo il successo sperato. Lasciò Apple nel 1996 per Microsoft con il ruolo di user interface architect occupandosi dei software internet dell’azienda ed è ora uno sviluppatore indipendente.

Larry Kenyon aiutò a creare il Mac Plus, il Macintosh II e fu insieme a Capps, uno dei primi membri del team Newton. Lasciò Apple nel 1996, per collaborare con colleghi di Apple e General Magic alla WebTV, dispositivo elettronico poi acquisito l’anno dopo da Microsoft che, grazie a un ricevitore connesso a una linea telefonica, permetteva di navigare su internet utilizzando un televisore. Kenyon ha ricoperto vari incarichi in Microsoft per oltre un decennio. Al momento è consulente per società che sviluppano applicazioni per dispositivi mobile.

“Stare a contatto con le persone che svilupparono il Mac e l’opportunità di lavorare con Jobs è stato fantastico” dice Kenyon. “È stato un progetto che ha avuto impatto sull’industria. Un progetto così altamente visibile che fu difficile per molte persone ritornare alla vita “normale”, specialmente per chi era alla prima esperienza lavorativa dopo il college”. “Eravamo una famiglia e avevo fatto altri lavori prima di Apple”, affermando però che il progetto del Mac è stata “Un’esperienza molto più intensa rispetto agli 8 anni che ho passato con Newton o dei 12 anni con la Microsoft TV”.

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