In macOS 10.15 Catalina – sistema operativo al momento nelle mani dei soli sviluppatori e che arriverà in versione definitiva in autunno – il principale cambiamento visibile è la scomparsa di iTunes: Apple propone al suo posto, app singole dedicate a scopi specifici: Apple Music, Apple Podcasts e l’app Apple TV, e direttamente dal Finder è possibile sincronizzare i contenuti sui dispositivi via cavo nelle nuove app di intrattenimento.
La scomparsa di iTunes è il cambiamento subito visibile ma si sono altre cose non direttamente visibili all’utente particolarmente rilevanti. I file di sistema, ad esempio, adesso sono memorizzati una partizione a sola lettura. Finora questi file erano accessibili in lettura e scrittura e nulla impediva (all’amministratore di sistema) di eliminare anche file fondamentali al funzionamento del sistema stesso. macOS Catalina installa i suoi file in una partizione separata, che può essere visualizzata ma non modificata.
Per intenderci, il sistema operativo vero e proprio si trova in “Macintosh HD” nella partizione principale del disco di avvio, mentre i dati in una partizione denominata “Altro”. Tutte e due le partizioni fanno parte dello stesso contenitore APFS.
Per semplificare le operazioni dal Finder sarà possibile come sempre accedere al volume “Macintosh HD” vedendo tutte le cartelle come prima. Se si prova ad ogni modo di eliminare un file di sistema, questa operazione non viene consentita (su macOS 10.14 era richiesta la password dell’utente amministratore).
Non è in pratica più possibile modificare le “radici” di macOS. I più smaliziati possono ovviamente sempre farlo disabilitando il System Integrity Protection (SIP), la tecnologia che da OS X El Capitan in poi impedisce ai software potenzialmente pericolosi di modificare le cartelle e i file protetti sul Mac. La nuova forma di protezione è ad ogni modo un ulteriore passo avanti per la sicurezza del Mac: gli amministratori di sistema hanno uno strumento in più in grado di innalzare il livello di integrità del sistema limitando anche l’account utente root e le azioni che l’utente root può eseguire sulle parti protette del sistema operativo del Mac.