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macOS Big Sur, i backup con Time Machine impiegano meno tempo grazie all’APFS

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Tra le novità di macOS Big Sur, la possibilità di sfruttare dischi inializzati come APFS per i backup di Time Machine (in precedenza era possibile usare solo volumi HFS+).

La possibilità di usare volumi con il filesystem APFS aumenta la velocità. Usando un iMac 2020 per copiare di 180 GB di dati e un SSD esterno da 1 TB connesso tramite USB 10 Gbit/s, Ars Technica riferisce di avere effettuato un confronto tra la copia con Time Machine su macOS Catalina 10.15.7 (HFS +) e quella di Big Sur 11.0.1 (APFS).

Il backup iniziale ha richiesto 44 minuti con Catalina e unità SSD inizializzata in HFS, contri i soli 16 minuti impiegati da Big Sur con la stessa identica unità inizializzata in APFS. Sono stati aggiunto 25 GB di dati all’iMac ed è stato eseguito un secondo backup: il tempo richiesto è stato di 8 minuti sull’SSD HFS+ rispetto ai 2 minuti dell’SSD in APFS.

È stato provata anche la velocità del backup via di rete (Gigabit Ethernet) su due dischi rigidi da 5400 rpm in RAID 1 collegati a un router. Risultato: il backup in HFS + ha richiesto 1 ora 52 minuti, quello sui dischi inizializzati come APFS solo 1 ora 15.

Dal punto di vista tecnico i backup sono più veloci perché funzionano in modo diverso. Su Catalina, quando si seleziona un disco rigido esterno o una unità SSD esterna per sfruttarla come supporto per Time Machine, il disco/SSD di destinazione è inizializzato come HFS + e macOS creato su questo una cartella Backups.backupdb, con sottocartelle corrispondenti alle date degli ultimi backup.

Queste sottocartelle mostrano ciascuna i file sul Mac, o almeno questo è quello che sembra. In realtà, i file non modificati dai backup recenti sono collegamenti simbolici corrispondenti ai file originali dal primo backup, un trucco per evitare di sprecare spazio sul disco destinazione per Time Machine.

In macOS Big Sur, Apple ha modificato il funzionamento dei backup. A differenza delle unità Time Machine formattate HFS+, è possibile fare il backup di una sola macchina su un’unità Time Machine formattata APFS; se si desidera archiviare altri file sul disco esterno, bisogna prima creare un secondo volume APFS. I backup APFS utilizzano le “istantanee locali”, in altre parole rappresentazioni del disco del Mac in una data e ora specifica, create automaticamente dal sistema operativo a intervalli regolari. Questa è una delle peculairità novità di APFS (sfruttata da altri software ) ed è proprio questa funzionalità che consente di velocizzare il backup, senza occupare più spazio.

Il Mac considera lo spazio usato dalle istantanee come spazio di archiviazione disponibile. Nonostante ciò, Time Machine memorizza le istantanee solo sui dischi in cui è disponibile una notevole quantità di spazio e le elimina automaticamente quando diventano obsolete o quando è necessario spazio per altre operazioni. Time Machine salva un’istantanea del disco di avvio circa ogni ora e la conserva per 24 ore. Un’ulteriore istantanea dell’ultimo backup di Time Machine riuscito viene conservata finché lo spazio non è richiesto per altre operazioni.

Se usate già un disco esterno per il backup con TIme Machine e questo è inializzato come HFS+, potete lasciarlo così: macOS continuerà a sfruttarlo come sempre; se preferite avere i vantaggi del filesystem APFS bisognerà riformattare il disco esterno in APFS usando Utility Disco.

 

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