Viviamo sempre più davanti al computer, oppure con gli occhi che scrutano il telefonino, o il tablet e l’ereader di turno. Per non parlare di tutti gli altri gadget che si presentano durante la giornata nella vita dell’appassionato di tecnologia. Sino a che gli occhi non diventano stanchi e fanno fatica a mettere a fuoco.
In parte è normale fatica, in parte è anche l’età: man mano che gli appassionati di gadget della prima ora mettono su i primi capelli bianchi, se anche partono da una visione normale comincia dopo i trentacinque anni la classica presbiopia che continua a peggiorare fino ai sessant’anni.
La presbiopia è il peggioramento della capacità di mettere a fuoco alla distanza di 30–40 centimetri dagli occhi perché il cristallino – la lente a potere variabile che ci consente di vedere sia da lontano che da vicino – diventa meno elastica e non riesce più a flettersi in maniera da accomodare immagini più vicine. La presbiopia si corregge con occhiali da lettura, e nel corso degli anni continua a peggiorare costringendo a cambiare occhiali da vicino ogni tre o quattro anni circa.
Cosa usare? Certamente occorre un esame della vista (gli ottici lo fanno gratuitamente, nella speranza ovviamente che poi compriate gli occhiali da loro) ed è necessario per capire se ci sono problemi diversi che potrebbero richiedere altri tipi di interventi correttivi. Ma in realtà, esiste da tempo un ampio mercato di quelli che sono chiamati “occhiali da farmacia”: montature semplici e di piccole dimensioni che contengono due lenti in plastica entrambe dello stesso potere correttivo. Solitamente da +1 fino a +3. Hanno un difetto: non sono belle ne particolarmente pratiche. Allora, complice anche l’età che ci ha portato ad averne bisogno, siamo andati a vedere quali alternative più adatte per un techno-appassionato esistono.
La risposta di Nooz
Il primo problema che si pone nell’uso degli occhiali da lettura, soprattutto per chi non è abituato, è la loro scarsa praticità. A partire dalla forma e dimensione: raramente sono “facili” da portare con noi. Spesso li dimentichiamo sul tavolo o da altre parti, oppure dobbiamo tenerli appesi al collo con qualche scomodo cordino. Niente di piacevole.
Abbiamo però trovato un’azienda francese, Nooz Optics, che produce un paio di occhiali molto interessanti. Sono innovativi perché contenuti in un guscio di plastica molto piatto e resistente, che può essere anche agganciato al portachiavi. E che permette ragionevolmente di averli sempre con sé, in tasca o appesi ai pantaloni assieme alle chiavi.
Primo problema risolto. Ma c’è di più. La riflessione di quelli di Nooz non si è fermata alla portabilità ma anche alla tipologia di occhiali che stavano studiando. Perché si può essere innovativi anche realizzando semplici “occhiali da farmacia”. Ovverosia, che tipo di montatura serve? Gli occhiali da lettura “economici” hanno di solito lo stesso tipo di montatura di un paio di occhiali da vista normali, solo più “spartana” se non poco curata proprio perché deve accomodare le lenti solitamente in plastica in un pacchetto dal costo molto contenuto. Mentre un paio di occhiali da vista con lenti su misura partono da 70–100 euro, quelli da farmacia si fermano a 20 euro. Qualcosa in meno ci deve essere, no?
Quelli di Nooz hanno guardato cosa è presente sul mercato e trovato sostanzialmente due tipi di risposta: occhiali ultrasottili, con lenti in plastica che sembrano quasi feritoie, e si archiviano nello spazio di una penna stilografica, oppure occhiali con una cerniera tra le due lenti, per ripiegarli, diventando in sostanza grandi quanto una sola lente. Due pessime soluzioni.
Riprendendo invece la tradizione francese dei “pince-nez”, letteralmente “stringi-naso”, hanno inventato un tipo di occhiali al tempo stesso tecnologici e di interesse per gli amanti della tecnologia. Anche perché gli occhiali da lettura non devono stare su sempre, anzi si tirano fuori solo quando serve, e quindi la forma canonica con le stanghette dietro le orecchie è sostanzialmente inutile. Idea intelligente.
Come sono fatti
La prima scelta è stata quella di offrirli in una serie di colori che permettono di soddisfare differenti stili e passioni differenti. Nooz ha realizzato lenti in plastica di due forme diverse: ovali e da poco anche rettangolari, entrambe contenute in una confezione ultrapiatta e rigida, di materiale plastico. Colpisce la solidità e la leggerezza dell’oggetto, molto ben ingegnerizzato per favorire una rapida estrazione degli occhiali: il ponte che va sul naso infatti sporge dalla coppia di lenti in plastica e permette di afferrare ed estrarre (o rimettere al loro posto) gli occhiali con facilità.
Il ponte è fasciato da un materiale plastico morbido e gelatinoso, che si adatta con facilità alla forma del naso mentre il ponte stesso è altamente flessibile e si allarga o si stringe a seconda della forma del naso di chi li indossa. Insomma, gli occhiali fanno del loro meglio per adattarsi alla maggior parte dei nasi in circolazione.
Le lenti in plastica anti riflesso sono in materiale plastico solidali con il ponte e prive di protezione ai lati, delle vere e proprie lame di plastica smussate, che coprono bene gli occhi e non danno particolari problemi di riflessi anche in condizioni di luce più complesse.
Come vanno “su strada” gli occhiali
Nella nostra prova, abbiamo notato che non solo gli occhiali Nooz sono sufficientemente comodi per chi scrive (stanno ben agganciati e non stancano stringendo troppo grazie alla fasciatura) ma sono andati bene a nove amici su dieci. Uno solo, con un naso particolarmente “corto” e “largo” ha avuto problemi a indossarli e non li ha trovati comodi.
La forma originale si accompagna a colori differenti (abbiamo provato il modello “navy blue” e quello “ice white”, ma ce ne sono molto di più sia di serie che in produzioni limitate) che permettono di personalizzare l’esperienza di uso e il look.
La vera sorpresa è la portabilità e la leggerezza: tenendoli nella tasca davanti dei jeans occupano pochissimo spazio e sono sempre con noi. Inoltre, la custodia ultrapiatta in plastica rigida permette di essere sicuri che non si rompono o non si rovinano le lenti. Il ponte con la parte in silicone è resistente e pratico da utilizzare, e la modalità di estrazione-inserimento delle lenti nella custodia è tale che si possono usare anche al volo in strada per leggere una scritta particolarmente piccola, magari i nomi di un campanello da suonare, un foglio con un annuncio, le istruzioni di un apparecchio o di una medicina.
In particolare, per chi scrive, gli occhiali si sono rivelati utili nel lavoro quotidiano con il computer. Nella ricerca di oggetti che siano adeguati a una vita da nomade digitale, cioè sempre compatti e portabili ma al tempo stesso funzionali e di buona qualità, gli occhiali Nooz si sono rivelati ottimi: si “infilano abilmente nella nostra quotidianità per semplificarla con stile”, come dice il sito dell’azienda.
Le lenti in plastica sono di buona qualità, si possono utilizzare da entrambe le direzioni (non c’è un verso con il quale indossare gli occhiali) e sono adatte sia all’utilizzo in esterna con luce ambientale che a quello con bassa luce o con illuminazione proveniente da sorgenti diverse, incluso quella dello schermo. Non abbiamo riscontrato scomodità particolari o riflessi che precludessero la possibilità di leggere, sempre considerando che sono lenti da lettura e come tali da utilizzare solo in particolari contesti, cioè quando si sta leggendo o guardando qualcosa a 20–30 centimetri di distanza.
Conclusione
L’idea è molto buona e l’esecuzione di Nooz impeccabile. Gli occhiali hanno qualcosa di unico e gradevole nel look e nei colori che li rendono giocosi oppure sobri. Il costo è relativamente contenuto: si possono comprare sul sito del venditore oppure direttamente su Amazon, dove è possibile anche usufruire dei tempi di consegna accelerata se si è clienti Prime.
Nella nostra prova abbiamo visto che non solo per noi ma anche per la maggior parte dei nostri amici – in un test informale e non scientifico – gli occhiali risultano comodi da indossare. Non abbiamo riscontrato alcuna perplessità sulla resistenza del ponte flessibile o del silicone che guaina il morsetto del naso, ma è anche vero che li abbiamo trattati “bene” e non li abbiamo abusati o sottoposti a eccessive deformazioni.
Per quanto riguarda il potere correttivo e la comodità della lente, l’impostazione da “pince-nez” è molto comoda e avvicina le lenti agli occhi mantenendole stabili nella medesima posizione. Le lenti sono sufficientemente grandi da coprire tutto il campo visivo ma si possono trovare anche posizioni più avanzate per interessare e coprire solo la parte bassa del campo visivo.
Pro
– Le lenti in plastica sono di qualità e funzionano da entrambi i lati
– Il design è intelligente e compatto
– L’estetica è gradevole con varie possibilità di scelta
Contro
– Sono nella fascia alta di prezzo
– Con tanti colori a disposizione scegliere diventa difficile