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MacBook Pro “unibody”: alla prova autonomia e grafica

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La redazione di Macitynet sta lavorando da circa una settimana con il nuovo MacBook Pro: la prima parte della recensione si trova qui mentre i primi risultati dei test per la grafica si trovano in questa pagina.

Per le gallerie fotografiche dei dettagli e i confronti con la precedente generazione di MacBook Pro vi rimandiamo a questa pagina

galleria foto

In questa seconda e ultima parte della recensione del nuovo MacBook Pro unibody, Macitynet presenta ulteriori impressioni rilevate durante l’utilizzo del sistema, in particolare autonomia e prestazioni grafiche, infine formulando un giudizio complessivo.

Migrazione e trasferimento via Ethernet
Nei portatili di ultima generazione di Apple la FireWire è presente solo sulle macchine Pro, mentre è scomparsa dai MacBook, inoltre è stato aggiornato il programma Assistente Migrazione. Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di mettere alla prova il passaggio di sistema dal portatile precedente a quello nuovo utilizzando la porta Ethernet.
L’operazione non richiede la presenza di una rete LAN: è sufficiente collegare un cavo Ethernet alle due macchine impostando il collegamento di rete per funzionare con DHCP automatico. Dopo aver avviato Assistente Migrazione su entrambe le macchine, il nuovo sistema visualizza un codice che deve essere inserito nel nostro Mac precedente, in modo simile a quanto avviene per i collegamenti senza fili Bluetooth, a questo punto parte la sistemazione dei dati da trasferire e il trasferimento vero e proprio.

Per il trasferimento di circa 80 GB tra dati e programmi sono occorse 3 ore di tempo: le prestazioni di Assistente Migrazione su Ethernet non fanno rimpiangere la FireWire, una buona notizia per chi decide di acquistare il nuovo MacBook che ne è sprovvisto. Oltre alle prestazioni ricordiamo che ora è possibile interrompere il trasferimento di sistema, per esempio rimuovendo il cavo per un’urgenza oppure quando ci allontaniamo dal punto di accesso mentre eseguiamo il trasferimento via rete senza fili. Assistente Migrazione segnala l’interruzione del collegamento sulle due macchine e permette di riprendere l’operazione da dove la si è interrotta.

Ancora sull’autonomia
Nella prima parte della recensione abbiamo descritto una sessione di lavoro su batteria di 4 ore e 40 minuti con schermo a circa metà  della luminosità , retroilluminazione della tastiera attiva, navigazione ed email via Wi-Fi, numerose applicazioni aperte contemporaneamente.
Il nuovo MacBook Pro si è comportato bene anche nella riproduzione dei filmati: dopo la visualizzazione di un film DivX di 2 ore e 30 minuti tramite VLC la batteria segnava ancora il 23% di carica rimanente. Dopo la riproduzione di un film DVD di circa 1 ora e 40 minuti la carica rimanente era del 40 per cento, sia utilizzando il programma DVD Player di Apple sia utilizzando VLC.

Per tutte le prove di autonomia di lavoro e riproduzione video abbiamo impostato il computer su Durata della batteria migliorata, quindi il sistema lavora sfruttando la scheda video GeForce 9400M integrata. Per la riproduzione video abbiamo impostato lo schermo al 50 per cento della luminosità  totale, retroilluminazione della tastiera disattivata e audio riprodotto dagli altoparlanti integrati a circa metà  della potenza complessiva.

Batteria e schermo lucido
Vale la pena notare che la capacità  della batteria integrata nei nuovi MacBook è inferiore rispetto a quella presente nei modelli precedenti: 4600 mAh circa del nuovo MacBook, contro poco meno di 5300 mAh dei modelli precedenti. I buoni risultati registrati nelle prove di autonomia confermano quindi la bontà  del chipset integrato Nvidia GeForce 9400M che permette di ridurre i consumi e allo stesso tempo offrendo prestazioni grafiche paragonabili a quelle dei MacBook Pro precedenti con GPU discrete.

La migliore efficienza energetica del nuovo modello è resa possibile anche dai minori consumi della retro-illuminazione LED del pannello LCD. A difesa dello schermo solo glossy disponibile nei nuovi MacBook Pro constatiamo che la luminosità  risulta sensibilmente superiore a quella disponibile nei pannelli con retro illuminazione standard, inoltre immagini, fotografie e filmati sono ora riprodotti con colori più brillanti. Le tonalità  di grigio e quelle scure in generale sono ora decisamente più distinguibili rispetto agli schermi precedenti.

Per tutte queste ragioni che comprendono non solo una visualizzazione migliore e più fedele ma anche per l’autonomia resa possibile dalla illuminazione LED, il nostro giudizio sullo schermo glossy è positivo. Come già  indicato nella prima parte della recensione, prima di scartare la scelta di un MacBook esclusivamente o principalmente per lo schermo glossy imposto da Apple, sarebbe forse meglio provare personalmente un nuovo MacBook Pro. Siamo sicuri che molti utenti saranno costretti a ricredersi sulle qualità  del pannello LCD lucido, anche per chi trascorre gran parte delle proprie ore di lavoro e tempo libero davanti a un portatile.

Prestazioni grafiche
Abbiamo provato il nuovo MacBook Pro con Quake 4, datato ma da sempre considerato un titolo fondamentale per misurare le prestazioni grafiche dei computer per il suo engine grafico 3D, e Call Of Duty 4 recentemente disponibile anche per Mac, molto curato dal punto di vista grafico e con requisiti di sistema piuttosto elevati.

Con la scheda video integrata GeForce 9400M la fluidità  dei giochi e di conseguenza anche la giocabilità  è risultata buona con le impostazioni ottimali rilevate dal gioco e comunque con risoluzioni ed effetti grafici contenuti o, nel caso dell’antialiasing e degli effetti più complessi, disattivati. Intendiamoci: le differenze con le schede grafiche integrate Intel esistono e sono evidenti. Ora videogiochi prima impossibili per un MacBook così come funzioni grafiche avanzate sono alla portata sia sui MacBook sia con i MacBook Pro in modalità  risparmio energetico.

Nel secondo giro di prove abbiamo attivato la modalità  Prestazioni migliori, quindi attivando il funzionamento della scheda video GeForce 9600M GT. Abbiamo lanciato di nuovo Quake 4 e Call Of Duty 4, questa volta impostando la massima risoluzione possibile per lo schermo del portatile, attivando l’anti-aliasing a 2x, aumentando dettagli, ombre ed effetti vari ovunque possibile. Le differenze tra la scheda video integrata e quella dedicata non sono risultate evidenti per Quake 4: in entrambi i casi il gioco è risultato fluido anche con le impostazioni grafiche elevate, senza mostrare rallentamenti degni di nota.

Le cose sono cambiate però con Call Of Duty 4: alla risoluzione di 1440×900 con anti-aliasing, illuminazioni e ombre attivate così come altri effetti grafici sofisticati, il gioco è risultato molto più fluido e giocabile con la scheda video dedicata. Il risultato ovviamente non sorprende, in ogni caso permette di confrontare le prestazioni del MacBook Pro con le due schede video, inoltre di formulare un giudizio complessivo delle prestazioni del MacBook che utilizza lo stesso chipset Nvidia GeForce 9400M integrato.

Pur trattandosi di una scheda video integrata le prestazioni sono del tutto paragonabili alle schede video discrete della generazione precedente. Possiamo giocare senza problemi anche con effetti grafici e risoluzione elevata con i videogiochi meno recenti, mentre la giocabilità  rimane buona anche per i titoli più recenti a patto di rinunciare a qualcosa per quanto riguarda risoluzione dello schermo oppure disattivando gli effetti grafici più complessi. I risultati migliorano sensibilmente nei videogiochi più complessi ed esigenti in termini di risorse attivando la scheda video secondaria del nuovo MacBook Pro che dimostra così di essere non solo una macchina adatta per lavorare e per l’utilizzo professionale, ma anche un ottimo sistema portatile per i videogiochi e per gli applicativi grafici più complessi.

Cosa ci è piaciuto e cosa invece no
Complessivamente il nuovo MacBook Pro sostituisce a pieno diritto i portatili professionali della serie precedente con miglioramenti importanti. Dalle prove eseguite da Macitynet l’autonomia è in linea o solo di poco inferiore alle dichiarazioni ufficiali del costruttore, mentre le prestazioni beneficiano del bus di sistema più veloce e della doppia scheda video. Le prestazioni offerte sono indicate per tutti gli utenti che cercano un portatile in grado di sostituire completamente e senza rimpianti un sistema Mac desktop.

Per quanto riguarda i tre fattori che più si differenziano dalle serie precedenti tastiera, touchpad e schermo glossy possiamo affermare che tastiera e schermo non rappresentano un problema, anzi. Dopo un brevissimo periodo di pratica, pochi minuti, inizieremo a inserire testi alla stessa velocità  se non anche più velocemente grazie alla nuova tastiera con tasti distanziati e dal feeling estremamente solido, in linea con l’intera struttura della macchina.

Lo schermo glossy è, per chi scrive, una vera sorpresa: dopo lunghe sessioni di utilizzo quotidiano, la visione di film, foto, videogiochi, navigazione Web e lavoro per un’intera giornata, cambieremmo volentieri lo schermo opaco del MacBook Pro attuale per godere dei colori e delle immagini più vivide del nuovo pannello glossy con retroilluminazione LED: al massimo della luminosità  il bagliore e quasi accecante. Per lavorare senza affaticare gli occhi è sufficiente ridurre la luminosità , con conseguente risparmio di energia, e trovare piccoli accorgimenti sulla posizione per ridurre la quantità  di riflessi su schermo. Per tutto il periodo di prova-lavoro la superficie lucida non è stata mai un problema.

Meno entusiastico il giudizio sul nuovo touchpad che richiede a nostro avviso un tempo di pratica superiore per farci la mano. Apple dichiara una superficie aumentata del 39% rispetto ai modelli precedenti: nella pratica di tutti i giorni, chi è abituato a lavorare con il portatile senza mouse, e quindi controllando tutto via touchpad, le infinite operazioni che eseguiamo senza nemmeno guardare risultano più problematiche. Sfioramenti involontari generano spostamenti indesiderati del puntatore, mentre la funzione di clic del touchpad come un unico grande pulsante risulta scomoda.

L’inconveniente è presto superato attivando la pressione con un dito in sostituzione del bottone unico, in ogni caso il nuovo touchpad impone un cambio di stile nel modo in cui si utilizza il portatile. La cosa non è impossibile e nemmeno troppo fastidiosa: nel tempo apprezzeremo anche la superficie più liscia in vetro che permette movimenti più rapidi e veloci. Solo occorre mettere in conto un buon periodo di pratica.

Nella prima parte della recensione abbiamo descritto la facilità  delle operazioni per sostituire batteria, disco fisso e memoria RAM, un plus non da poco per un portatile, soprattutto in vista di aggiornamenti di disco e memoria che permettono di prolungarne la vita utile.
Abbiamo apprezzato meno la distanza ravvicinata delle porte di collegamento. Dal punto di vista estetico e di design la soluzione è perfetta perché raggruppa tutti i collegamenti nel lato sinistro della macchina. Dal punto di vista pratico rimane valida per quanto riguarda la posizione dei cavi, tutti concentrati alla nostra sinistra, meno efficace però per chi prevede di dover utilizzare diverse porte contemporaneamente. Ora le uniche due porte USB sono una in fianco all’altra: se colleghiamo una chiavetta di memoria USB o una chiavetta per il collegamento dati cellulare rischiamo di non poterle utilizzare entrambe nello stesso momento.

Prezzo e scelta tra MacBook Pro e MacBook
A partire da praticamente 1.800 euro il nuovo MacBook non offre un lettore Blu-ray o porte di collegamento eSata esterne che insieme ad altri piccoli dettagli secondari, pensiamo a un lettore di schede SD, sono considerati praticamente obbligatori su macchine di questa fascia di prezzo/prestazioni nel mondo dei portatili PC. Questo non rappresenta però una novità  per gli appassionati del mondo Apple. Alcune rinunce dal punto di vista hardware e/o funzionale sono un prezzo che si è disposti ad accettare per poter lavorare con Mac OS X ma soprattutto con un notebook che dal punto di vista costruttivo e sulla solidità  può fare scuola. Anche se nel mondo PC sono disponibili portatili con dotazioni hardware simili o superiori per quanto riguarda l’unità  Blu-ray e i collegamenti SATA esterni, il nuovo MacBook rimane uno dei sistemi più sottili, leggeri ed eleganti in circolazione.

Se il nuovo MacBook Pro non teme il confronto con sistemi paragonabili del mondo PC, lo stesso non si può dire se lo si confronta con il nuovo portatile Apple di fascia economica che corre il rischio di essere il suo peggior concorrente. Ora il MacBook vanta lo stesso chassis in alluminio unibody del fratello superiore, una scheda video integrata in grado di tener testa alle GPU dedicata di penultima generazione e, nel modello più costoso addirittura la tastiera retroilluminata. Tutti questi dettagli del nuovo MacBook rischiano a nostro avviso di ridurre l’appetibilità  dei MacBook Pro.

Se non utilizziamo il portatile per giocare e possiamo sopravvivere all’assenza della FireWire, il MacBook nuovo è a nostro giudizio un sistema perfetto. Se invece richiediamo sempre il massimo delle prestazioni per il gioco e anche per il lavoro, senza rinunciare a nulla dell’esperienza di utilizzo di un Mac desktop allora il MacBook Pro è il sistema che fa per noi, questo ovviamente implica la maggior spesa che dobbiamo affrontare. Certo: mancano il Blu-ray e i collegamenti eSATA e magari anche un lettore multi-card per le schedine Flash: sono alcune lamentate (da qualcuno) lacune di un iPod, che non ha mai integrato di serie le funzioni di registrazione vocale e la radio FM, disponibili solo come accessori opzionali e a pagamento. Ciò nonostante iPod è il lettore MP3 più venduto.

Con il nuovo MacBook il ragionamento non cambia: considerando l’esperienza d’uso, la qualità  costruttiva e anche le prestazioni erogate, le assenze e le mancanze sono dettagli che passano in secondo piano, anzi. Una volta estratto dalla borsa il nuovo MacBook e il nuovo MacBook Pro fanno la differenza, e non solo per estetica e design. Questo gli utenti e gli appassionati Mac già  lo sanno e, sembra strano a dirsi, sembra che di questo se ne stiano accorgendo sempre più persone che provengono dal mondo PC-Windows.

Pro
Solidissimo, compatto, elegante
Buona autonomia
Prestazioni notevoli e personalizzabili
Facile accesso a batteria, disco fisso e memoria

Contro
Porte di collegamento ravvicinate
Il nuovo touchpad richiede un po’ di pratica

Prezzi al pubblico
– Il modello da 2.4GHz, Processore Intel Core 2 Duo, Widescreen da 15″, 2GB di Memoria, Disco rigido da 250GB, NVIDIA GeForce 9400M + 9600M GT con 256MB Ram video viene venduto 1.799 Euro Iva compresa
– Il modello da 2.55GHz, Processore Intel Core 2 Duo, Widescreen da 15″, 4GB di Memoria, Disco rigido da 320GB, NVIDIA GeForce 9400M + 9600M GT con 512MB Rami video viene venduto a 2.249 Euro Iva compresa.

Maggiori dettagli sulle configurazioni disponibili li trovate su questa pagina di AppleStore

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