La scarsità globale delle componenti per qualsiasi dispositivo elettronico non è solo un problema quando si acquista il nuovo: anche le riparazioni possono subire ritardi per via di pezzi mancanti. Nel tentativo di rendere il problema meno incisivo, Apple permette adesso ai clienti di riportarsi a casa il MacBook nel caso in cui la riparazione tardi ad essere ultimata per assenza del pezzo da sostituire.
Una volta che la parte mancante arriva al centro assistenza, i clienti potranno riportare in negozio il dispositivo per completare la riparazione. Nel caso in cui un cliente riporti il proprio dispositivo a casa, verrà informato quando il prezzo di ricambio è disponibile e avrà così cinque giorni per restituire il dispositivo al centro assistenza, prima che la riparazione venga annullata.
La nuova politica è disponibile in alcune località e spetta al centro assistenza stabilire se un cliente è idoneo a riportare il proprio dispositivo a casa in attesa delle parti di riparazione, come segnala MacRumors. Logicamente, questo vale solo per i clienti con dispositivi funzionanti, o comunque utilizzabile. Sarebbe inutile, infatti, riportare a casa un Macbook che non può essere in alcun modo utilizzato.
Apple ha affrontato sfide importanti relative alla carenza di componenti della catena di approvvigionamento, che hanno avuto un impatto su iPhone e Mac negli ultimi mesi. Secondo fonti riportate dal sito web statunitense, le parti di riparazione per MacBook Pro, come il display MacBook Pro da 16 pollici, stanno attualmente impiegando fino a due mesi per arrivare in alcune regioni.
Altre componenti e parti, come la scocca superiore per alcuni modelli di MacBook Pro e MacBook Air, la batteria, la tastiera e lo chassis interno, potrebbero richiedere diverse settimane. L’ultimo portatile introdotto da Apple è MacBook Pro 13” M2 già ordinabile e disponibile da venerdì 24 giugno: è stato presentato alla WWDC 2022 insieme ai nuovi MacBook Air 2022 M2, ma questi ultimi saranno disponibili a partire da luglio.