Sorpresa: il MacBook Pro Retina è “verde”. Tra i prodotti tornati, dopo il passo indietro di Apple, nel registro dell’EPEAT, assieme a tutti nuovi modelli lanciati a giugno che non erano stati presentati, c’è anche il nuovo portatile di Cupertino. L’apparizione del computer portatile di nuova generazione nella lista dei dispositivi che ottengono il via libera dall’ente americano per l’elettronica “ecostenibile” è una vera sorpresa perché secondo la maggior parte degli osservatori, tra i quali anche gli stessi responsabili dell’EPEAT, era stato proprio il rilascio del MacBook Pro Retina a spingere Cupertino all’addio del registro.
Scorrendo i punteggi si nota che i due peggiori problemi del portatile, almeno stando, all’EPEAT, sono nella selezione dei materiali e in consumo di energia dove raccoglie un rotondo zero. Viene invece, a sorpresa, premiato con cinque punti (su cinque disponibili) nel design per fine ciclo; questa valutazione pare contraddire chi riteneva che l’ente non avrebbe mai potuto certificare al MacBook Pro Retina un buon punteggio perché quasi impossibile da smontare e quindi impossibile da recuperare usando la separazione delle componenti. Piuttosto sorprendente anche il fatto che il prodotto Apple riceve il massimo punteggio (due su due) in longevità del prodotto ed estensione del ciclo di vita, fattori connessi strettamente alla reparabilità che è notoriamente bassa, se non del tutto inesistente.
Complessivamente Apple riceve 21 su 27 punti possibili, un numero sufficiente per certificare come EPEAT “Gold” il MacBook Pro Retina ed Apple ha subito aggiornato il report ambientale del dispositivo, applicando il distintivo corrispondente sul PDF che descrive le caratteristiche ecologiche del nuovo modello.