È sempre il migliore della sua categoria, ma la concorrenza – anche interna – si sta avvicinando. Macity ha ricevuto un esemplare di MacBook Pro Retina con schermo da 13 pollici, processore Intel Core i5 Haswell da 2,6 GHz, 128 Gigabyte di memoria SSD, 8 GB di memoria RAM, scheda video integrata Intel Iris 5100 e schermo Retina da 227 ppi (2560×1600 pixel). Abbiamo avuto un paio di settimane per testarlo come macchina di utilizzo quotidiano, sperimentando capacità grafiche, autonomia, la potenza di calcolo in generale e l’usabilità. Un esercizio fatto on the road e basato sulle sfumature, perché la versione mid 2014 del computer non ha alcuna novità hardware visibile né alcuna nuova funzionalità. Il sistema operativo utilizzato per la prova è stato OS X 10.9 Mavericks.
La configurazione base
Ognuno è libero, all’interno dei vincoli delle specifiche ammissibili da Apple, di scegliere la configurazione che preferisce per il suo MacBook. Quindi, quel che c’è da dire riguardo alla configurazione della macchina usata per la prova – e rispedita ad Apple dopo due settimane – è ormai 128 GB di memoria SSD sono davvero pochi, ne servono almeno 256 per essere “comodi” nel sistema. Invece, la possibilità di utilizzare 8 GB di memoria Ram per la versione base (il massimo per questa macchina sono 16 Gb, secondo le specifiche di Apple) è sicuramente un’ottima cosa che aumenta la flessibilità degli utilizzi.
Chiarito questo punto, vediamo l’utilizzo di questo nuovo computer che è in realtà poco più di un aggiornamento e speed bump rispetto al modello precedente, lanciato a fine 2013, basato sulla stessa scheda video integrata Iris 5100, stesso schermo retina da 227 ppi, stesso tipo di memoria RAM (ma in versione base solo 4 GB) ma processore leggermente più lento (nominalmente) Intel Core i5 Haswell da 2,4 GHz. La differenza è minimale, fondamentalmente le due macchine si comportano nello stesso modo a parità di storage, memoria e sistema operativo, e la resa si può apprezzare semplicemente partendo da un modello molto precedente (diciamo un MacBook Pro retina 13 della generazione precedente, di fine 2012.
Speed Bump
Molto si è speculato sul motivo di questo speed bump di Apple, che solitamente aggiorna i propri prodotti anche della linea portatile a fine anno: ritardo da parte di Intel nella produzione dei chip della prossima generazione, cosa che ha portato Apple al bisogno di accorciare la vita della precedente generazione dei suoi MacBook di qualche mese per conquistare spazio in vista di un aggiornamento immaginabile nei primi mesi del 2015, ovvero Early 2015, seguendo la nomenclatura che Apple utilizza per segnare le generazioni dei suoi computer.
Il MacBook Pro 13 Retina continua quindi a fare ottimamente il suo lavoro: buono per il video, ottimo per il ritocco delle foto, abbastanza buono per il gaming anche spinto, ma sicuramente una macchina dalle prestazioni complessivamente inferiori a quelle che si potrebbero avere utilizzando un MacBook Pro retina con schermo da 15 pollici (quindi con scheda video dedicata e processore Intel Core i7 Haswell da 2,2 GHz come modello entry level, più 256 Gb di memoria SSD e 16 Gb di memoria RAM).
Apple investe contemporaneamente sia sul sistema operativo che sull’hardware, ed è sull’orlo di un aggiornamento importante con OS X 10.10 Yosemite, che presenta elementi di integrazione molto forte con la piattaforma iOS e soluzioni sempre più eleganti per la gestione dei dati sul computer. Inoltre, come visto poco sopra, è probabilmente rallentata dai problemi che Intel sta trovando nella produzione nella prossima generazione di processori, più piccoli ed efficienti termicamente e in termini di potenza erogata. È immaginabile che l’azienda di Cupertino stia lavorando a una prossima generazione di computer portatili, che possa collocarsi a metà strada fra l’attuale linea di MacBook Air e i MacBook Pro retina, soprattutto questa generazione di computer con schermo 13 pollici.
Generazioni a confronto
Il sospetto viene trovando una forte continuità con la generazione precedente. C’è anche da valutare un altro aspetto. Se da un lato le prestazioni dei nuovi MacBook Air 11 e 13 (soprattutto questi ultimi) cominciano ad avvicinarsi nell’uso quotidiano, è anche vero che l’unicità dei laptop di Apple – per prestazioni, prezzo, posizionamento – viene erosa costantemente. Per intendersi: nessun computer è il migliore in assoluto, ma paragonandolo con quelli che appartengono alla stessa fascia, i MacBook Pro retina di Apple danno di più, ovvero costano meno, rispetto ai loro diretti avversari. Questo sta cambiando abbastanza rapidamente negli ultimi 6-9 mesi: schermi ad alta risoluzione, batteria che arriva a durare 9-12 ore, prestazioni di storage SSD e memoria di alto livello. A partire da Dell, Asus, Acer, Toshiba, Lenovo e molti altri hanno sviluppato soluzioni perfettamente capaci di competere con Apple in fasce di prezzo molto simili.
Una cosa che colpisce molto del MacBook Pro Retina con schermo da 13 pollici rispetto al fratello maggiore da 15 pollici è la portabilità del sistema. Anche in comparazione con i MacBook Air 13, il Pro retina si presenta come un sistema dalla linea sempre filante, sufficientemente leggero da poter stare nella borsa del suo proprietario tutti i giorni senza rischiare di provocare ernie o scoliosi. È una macchina decisamente portabile e capace al tempo stesso di svolgere lavori un po’ più complessi di quelli che riesce a fare un MacBoo Air, anche se la scelta di Apple di posizionare i retina Pro 13 nella fascia più “amatoriale” per processore base e scheda video rispetto ai Pro 15 ha sicuramente reso le due macchine più direttamente comparabili. Anzi, a ben vedere il principale avversario del Pro 13 è l’equivalente MBAir, e si può immaginare la difficoltà almeno sulla carta di scegliere quale macchina acquistare.
Prova su strada
La realtà dei due computer è invece abbastanza chiara, perché nell’uso di tutti i giorni il Pro 13 ha meno autonomia rispetto al MBAir 13 (che segna un notevole 12 ore di utilizzo normale) a fronte però di una potenza strutturale maggiore, dovuta anche all’architettura del sistema oltre che alle specifiche del processore. Va aggiunta anche un’altra differenza che si trova sempre meno nelle comparazioni negli ultimi tempi ma che – per chi ha utilizzato entrambe le macchine – è la più significativa e spesso capace di determinare la scelta di un sistema rispetto all’altro. È lo schermo, che nel caso del Pro retina è protetto dal vetro Gorilla Glass e invece quello del MBAir è libero da protezioni, “matte” anziché “glossy”, e quindi con una resa di colore, luminosità e livelli di riflesso completamente differenti. Chi scrive preferisce gli schermi “matte” rispetto ai “glossy”, soprattutto per la portabilità e maggiore funzionalità in ambienti nei quali non si può sistemare ottimamente la direzione delle sorgenti luminose, come è caratteristico per l’utilizzo di un computer portatile molto leggero e quindi per vocazione da usare on the road. Il Pro retina richiede più attenzione perché luci direttamente alle spalle del suo utilizzatore si riflettono malamente sullo schermo, e i colori tendono ad essere più brillanti ma spesso anche più saturati, mentre è necessaria una o due tacche in più di luminosità per ottenere lo stesso livello apparente di visibilità sullo schermo.
La vera forza del retina Pro 13, oltre nel maggior numero di porte di connessione (rispetto al MBAir ha la HDMI e non una ma due Thunderbolt) è nei suoi muscoli. Soprattutto se si cominciano a praticare operazioni che meno hanno a che fare con le funzioni di I/O, cioè di accesso alla memoria di massa (che nella versione SSD è l’arma segreta del MBAir, rendendolo così brillante perché veloce in questo genere di operazioni che sono la maggior parte nell’uso normale di un computer), e più con l’utilizzo diretto di scheda grafica e processore. Utilizzare il retina Pro per gestire un ampio archivio di foto in formato RAW, ad esempio, a prescindere da quale programma si utilizza è una esperienza completamente diversa rispetto a quella che si può avere con un MBAir. Inoltre, la resa dello schermo retina, forse inferiore nel colore, è sicuramente superiore per la risoluzione del display retina.
Conclusione
In conclusione: l’aggiornamento di Apple alla sua linea Pro è evidentemente interlocutorio. Altro bolle in pentola ma ancora non è arrivato il momento. Cosa che fa pensare che questa generazione possa in qualche modo essere l’ultima con questo fattore di forma. Vale la pena comprare un MacBook Pro 13 oggi? Assolutamente sì: è una macchina molto matura, con un design provato e funzionale, con hardware che non dà problemi, con una potenza costante e affidabile e uno schermo di ottimo livello. Vedremo cosa riserverà il futuro. Se avete comprato il MacBook retina Pro dell’anno scorso questo aggiornamento è inutile, mentre se venite da una generazione precedente ad Haswell ha senso pensare di acquistare questa macchina.
Pro
Processore flessibile
Buona dotazione di base della RAM (16 Gb)
Buona connettività wired e wireless
Contro
Scarsa dotazione di base per SSD (128 Gb)
Stesso design dal 2012 (siamo alla quarta generazione)
Schermo retina non più un fattore unico rispetto alla concorrenza
Prezzo e disponibilità
MacBook Pro Retina 13 pollici è disponibile su Apple Store online a partire da 1.329 euro: tutti i modelli e le versioni sono disponibili a partire da questa pagina.