Più avanti nel corso dell’anno Apple sfrutterà schermi con materiale semiconduttore IGZO (Indium Gallium Zinc Oxide) per controllare i display dei futuri MacBook Pro. Lo riferisce IHS, provider di informazioni tecniche e varie industrie, incluse la tecnologia, riferendo a DigiTimes che Apple, almeno fino alla fine del primo trimestre, continuerà a procurare i display dei MacBook Pro basati su silicio amorfo (a-Si), forma allotropica non cristallina del silicio.
Stando a quanto riportato, Samsung e Sharp cominceranno a fornire pannelli IGZO entro metà 2017. Sharp ha avviato la produzione in massa di display IGZO nel 2012 ma Apple avrebbe finora usato questi prodotti solo negli iPad.
L’IGZO è un materiale semiconduttore usato sotto forma di sottili pellicole di transistor per controllare i pannelli LCD. È stato sviluppato dall’Istituto della Tecnologia di Tokio e ha la capacità di trasportare gli elettroni a una velocità 50 volte maggiore rispetto a quella raggiungibile da altre tecnologie in silicio. Le sottilissime pellicole di transistor consentono di raggiungere risoluzioni e velocità di refresh più elevate rispetto allo standard a-Si (il layer usato negli schermi LCD), con vantaggi anche in termini di consumi minori, migliorie che riguardano la sensibilità del touch e la maggiore densità di pixel.
Raymond Soneira, presidente di DisplayMate, riferisce a Macrumors che l’IGZO è in grado di offrire anche una “significativa maggiore luminosità” anche se i materiali sono molto costosi da produrre. Produzione e problematiche di rese hanno rallentato l’adozione dell’IGZO ma ora questi layer si trovano sempre più in nuovi prodotti, come ad esempio le nuove TV OLED di LG. “A volte si fa riferimento all’IGZO come Metal Oxide” ha spiegato ancora Soneira; “la maggiore densità di PPI e il più ampio gamut (come lo spazio colore DCI-P3 dei nuovi MacBook Pro) otterranno i benefici maggiori dell’IGZO rispetto all’a-Si”.
La cornice e la circuiteria backplane dei display IGZO possono essere piccolissimi, consentendo potenzialmente la realizzazione di MacBook Pro ancora più sottili anche se appare improbabile che Apple cambi subito un notebook esteticamente già rinnovato. Probabilmente l’interesse della Mela verso questa tecnologia riguarda il risparmio energetico.