Non è facile installare Linux in una partizione dedicata e indipendente sull’unità di memoria flash del nuovo MacBook Pro con display Retina. È quanto emerge in un dettagliato articolo del sito Phronix.com dove sono spiegate le varie difficoltà che ha incontrato l’autore nel tentativo di installare il sistema operativo del pinguino sul nuovo computer di Apple. È necessario utilizzare particolari parametri al boot, non si trovano driver in grado di eseguire lo switch automatico tra l’Intel HD Graphics 4000 e la NVIDIA GeForce GT650M, GNOME/Unity/KDE non sono ottimizzati per la risoluzione 2880×1800 a 220 pixel per pollice e il consumo della batteria è elevato rispetto a OS X (test con Ubuntu 12.10 mostrano consumi superiori al 20% rispetto a OS X).
In attesa che arrivino driver ottimizzati per il nuovo computer, l’unica scelta per chi vuole usare Linux sul MacBook Pro con display Retina è la virtualizzazione usando applicazioni come ad esempio Parallels Desktop o oppure Fusion di VMware. Le ultime versioni di Parallels Desktop consentono di eseguire perfettamente Ubuntu e Fedora sui modelli più recenti di computer Mac, compreso il MacBook Pro con display retina; alcune distribuzioni sono rilevate automaticamente installando specifici driver di supporto. Altre distribuzioni supportate nei virtualizzatori in questione, sono: Read Hat, CentOS, SUSE, OpenSUSE, Mandriva, Debian.
[A cura di Mauro Notarianni]