Anche se esteriormente tutto rimane identico ai MacBook Pro Unibody degli ultimi anni, sotto al cofano della versione inizio 2011 del nuovo MacBook Pro troviamo una configurazione hardware degna di una workstation da scrivania. La redazione di Macitynet ha lavorato per circa una settimana con il modello top da 15″ dotato di processore Intel Core i7 quad core da 2,2GHz e scheda video AMD Radeon HD 6750M con 1GB di memoria RAM GDDR5 dedicata. Passiamo ad esaminare i risultati dei benchmark, delle prove effettuate e anche le impressioni raccolte nella settimana d’uso. Le considerazioni riportate in questo articolo possono risultare utili per gli utenti ancora indecisi se prolungare la vita utile del proprio notebook o se invece affrontare la spesa e acquistare il nuovo MacBook Pro 15″.
Accensione e primi test
Per chi viene da un MacBook Pro datato le differenze in termini di prestazioni risultano visibili fin dall’avvio. Come il MacBook Pro dell’anno scorso il nuovo sistema impiega circa 45 secondi tra la pressione del tasto di accensione, il caricamento del sistema fino ad arrivare alla scrivania di Mac OS X pronta per i nostri comandi. Con il nostro sistema precedente, un datato MacBook Pro non Unibody con Core 2 Duo da 2,16GHz era necessario quasi il doppio del tempo, complessivamente 1 minuto e 10 secondi, quindi 35 secondi in più. Il divario di prestazioni tra il MacBook Pro testato risulta ancora più apprezzabile effettuando i principali test disponibili gratuitamente: con Geekbench che misura in particolare la velocità del processore e della memoria il risultato di 10.026 risulta praticamente il doppio del MacBook Pro più potente dell’anno scorso, mentre la macchina precedente in uso nella redazione ha totalizzato 2.976 punti.
Per avere una idea ancora più precisa delle prestazioni disponibili abbiamo eseguito anche il benchmark Cinebench: per la sezione CPU il sistema ha registrato 5,31 punti, mentre la prova grafica per OpenGL e rendering ha registrato ben 34,85 punti. Macitynet ha già sottoposto al test Cinebench tutti i nuovi MacBook Pro con processori Sandy Bridge: la sintesi dei risultati è disponibile in questo articolo. Qui è sufficiente constatare che i risultati ottenuti dal MacBook Pro nuovo in prova sono uguali e anche leggermente superiori rispetto all’iMac più potente di fine 2009 configurato con un Intel Core i7 da ben 2,8GHz. In sostanza con ingombri molto contenuti rispetto agli altri portatili da 15 pollici in circolazione, soprattutto quelli del mondo PC, il nuovo MacBook Pro offre in 2,54 chilogrammi la potenza dell’iMac più veloce di una generazione precedente, il tutto con una velocità di clock sensibilmente inferiore. Il balzo di prestazioni risulta ancora più lampante se confrontiamo i risultati con i portatili professionali della generazione immediatamente precedente a quella attuale. Il MacBook Pro testato ha raggiunto risultati nel Cinebench doppi sia per la CPU che per la GPU, questo nei confronti dei notebook più veloci dell’anno scorso.
Oltre i benchmark: le impressioni d’uso
Geekbench e Cinebench, così come numerosi altri strumenti per la misurazione delle prestazioni offrono un indicatore affidabile per quantificare le prestazioni dei computer e anche per confrontare macchine diverse, in ogni caso spesso le prestazioni pure, misurate a livello di processore, scheda video, memoria e così via si traducono in risultati meno evidenti nell’utilizzo di tutti i giorni. Questo non è un difetto dei software utilizzati quanto una constatazione che dipende dal tipo di impiego e dal carico di lavoro che l’utente richiede alla macchina. Se utilizziamo il Mac soprattutto per scrivere documenti, elaborare fogli di calcolo, creare presentazioni il balzo delle prestazioni risulta meno avvertibile. Per chi invece effettua montaggi video e conversioni, editing e ritocco delle immagini oppure anche i videogiochi, il nuovo MacBook Pro in configurazione top è in grado di mostrare tutti i muscoli che i benchmark evidenziano.
Mai come per questa generazione di nuovi MacBook Pro con processori Sandy Bridge il balzo delle prestazioni risulta così significativo anche solamente in confronto alla generazione immediatamente precedente. Questo vale soprattutto per il MacBook Pro 15″ in configurazione top provato. Anche gli utenti che possiedono un MacBook Pro dell’anno scorso possono avvertire benefici in termini di prestazioni passando al nuovo modello di inizio 2011. Questo non significa che l’acquisto vale in ogni caso: la spesa è notevole e solo chi sfrutta al massimo la macchina beneficerà in maniera più consistente del nuovo hardware. Il balzo da gigante in termini di potenza di calcolo, prestazioni grafiche e complessive della macchina risulta tanto più giustificato per gli utenti che possiedono un portatile delle generazioni precedenti.
Puntando a una scelta di qualità completa Apple ha scartato i processori entry level Intel Core i3: ora tutta la gamma MacBook Pro offre i più potenti e versatili Core i5 (sui notebook da 13″) e Core i7 per tutti i modelli superiori. Per gli utenti che considerano l’acquisto di un MacBook Pro come un investimento che deve durare più a lungo possibile nel tempo, la presenza dell’Intel Core i7 quad core da 2,2GHz offre una garanzia di longevità superiore a gran parte dei notebook in circolazione. Sulla longevità della macchina, oltre alla costruzione super solida e comprovata Unibody, ricordiamo la presenza del nuovissimo collegamento Thunderbolt. Al momento non esistono periferiche in commercio in grado di sfruttarlo, in ogni caso le dimostrazioni offerte da Apple e Intel risultano così promettenti da rendere allettante l’attesa. A partire da questa primavera-estate sarà possibile acquistare dischi esterni, unità raid, monitor e altre periferiche e dispositivi esterni in grado di sfruttare il collegamento Thunderbolt per arrivare a gestire e trasferire fino a 10gigabit di dati al secondo in due direzioni in contemporanea. Si tratta di un collegamento di nuova generazione che Intel ha sviluppato anche con la partecipazione di Apple e che promette grandi cose sia per gli utenti consumer che per gli impieghi professionali. Un portatile con Thunderbolt ora è più nuovo e già pronto per gli impieghi futuri, più e meglio degli iMac attualmente in commercio, ancora in attesa di una aggiornamento.
Gli altri punti forti del MacBook Pro testato riguardano l’autonomia, il sistema audio integrato e anche la nuova videocamera con risoluzione HD. La speciale batteria integrata offre secondo Apple fino a 7 ore di autonomia ma a seconda dell’impiego e dei test eseguiti è anche possibile ottenere tempi di autonomia superiori a quelli indicati dal costruttore. Così con gli impieghi più pesanti è possibile lavorare in autonomia fino a 5 ore, mentre con la navigazione web e la scrittura dei testi è anche possibile superare abbondantemente le 7 ore indicate da Apple per arrivare fino a 8 ore. In entrambi i casi si tratta di una autonomia operativa notevole e, ancora una volta, decisamente superiore a quella possibile con praticamente qualsiasi notebook PC da 15″. Con il nuovo MacBook Pro abbiamo constato anche un miglioramento sensibile del sistema di altoparlanti integrato: la qualità è quella tradizionale Apple, non si avvertono sgranature e distorsioni anche impostando il volume al massimo. Ora però l’audio risulta più potente e corposo soprattutto per alti e medi, mentre per gli utenti che amano i bassi spiccati si avverte l’assenza di un subwoofer, ma occorre ricordare che ci troviamo sempre di fronte a un notebook.
Infine grazie alla nuova iSight integrata capace di riprendere video in risoluzione HD a 720p è possibile giocare con le immagini di PhotoBooth oppure comunicare in videochat con una definizione e una qualità delle immagini superiore.
In definitiva
Il nuovo MacBook Pro nella configurazione top testata è una vera workstation rimpicciolita e alleggerita per essere tutta integrata all’interno di un computer portatile. Oltre ad essere uno dei sistemi della Mela più veloci di sempre, il nuovo MacBook Pro non teme confronti per qualità e prestazioni con la stragrande maggioranza dei portatili del mondo PC nella categoria dei 15″. Prestazioni elevate, qualità costruttiva al top, autonomia record di categoria, peso e dimensioni contenuti rispetto alla concorrenza: per ottenere tutto questo occorre essere disposti ad affrontare un prezzo elevato. L’unità testata è proposta al prezzo di 2.149 euro su Apple Store. Per mettere le mani su questa macchina a un prezzo più abbordabile è possibile prendere in considerazione la configurazione inferiore a 1.749 euro, accettando però un compromesso con la dotazione hardware decisamente meno spinta.
Pro
Processore e scheda grafica potentissimi
Nuova porta di collegamento Thunderbolt promettente
Nuova webcam HD a 720p
Autonomia notevole e sopra alla media
Contro
Prezzo elevato