Il MacBook Pro da 16″ può essere configurato con processore Intel Core i7 6‑core a 2,6GHz (Turbo Boost fino a 4,5GHz) con 12MB di cache L3 condivisa, oppure Intel Core i9 8‑core a 2,3GHz (Turbo Boost fino a 4,8GHz) con 16MB di cache L3 condivisa. La scheda video del modello base è la AMD Radeon Pro 5300M con 4GB di memoria GDDR6 ma in fase di acquisto è possibile selezionare anche la AMD Radeon Pro 5500M (4GB di memoria GDDR6) o la AMD Radeon Pro 5500M (8GB di memoria GDDR6).
Il sito BareFeats ha eseguito dei test sul MacBook Pro 16″. Di seguito la legenda dei grafici che trovate in questa pagina.
- 2.3GHz 5500M 4G = È il MacBook Pro 16″ 2019 con CPU 8-core 2.3GHz 9880H, 16GB di memoria DDR4 2666MHz DDR4, GPU Radeon Pro 5500M con 4G di memoria GDDR6, 1TB di archiviazione flash.
- 2.4GHz 5500M 8G = È il MacBook Pro 16″ 2019 con CPU 8-core 2.4GHz 9980HK, 32GB di memoria DDR4 of 2666MHz, GPU Radeon Pro 5500M GPU con 8G di memoria GDDR6, 2 TB di archiviazione flash.
I benchmark con Blender nei test in grado di sfruttare la GPU evidenziano la maggiore velocità della GPU AMD Radeon Pro 5500M con 24 unità di elaborazione, che Apple indica come ideale per montaggio video, i flussi di lavoro 3D, ecc. Non cambia ovviamente niente nei test che usano solo la CPU.
Stesso discorso con DaVinci Resolve 16.1 nel test “noise reduction”. Final Cut Pro X 10.4.7 è in grado di trarre beneficio dalla scheda video più potente, come evidenzia il test che ha visto l’esportazione di un progetto 5K in ProRes 4444 XQ.
Interessante l’AJA System Test per misurare i valori di trasferimento dati dell’unità SSD interna in modalità sequenziale, con la risoluzione impostata su 3840×2160 e un file di test da 16GB. L’accesso al disco sul Mac con l’unità da 1TB sembra leggermente più veloce (dal 5% al 6%).
I potenziali problemi di areazione che potevano portare al thermal throttling (diminuzione delle prestazioni quando il dissipatore non riesce più a eliminare il calore), sembrano essere superati e durante i test la frequenza non è mai scesa al di sotto di quella base. Sottoponendo a sforzo il processore, la temperatura si è innalzata e le ventole si sono attivate ma l’architettura termica migliorata, svolge bene il suo lavoro grazie anche a ventole più grandi che apportano un migliore flusso d’aria permettendo di disperdere rapidamente il calore.
Per tutte le notizie su MacBook Pro 16 vi rimandiamo a questa sezione di Macitynet.it