Il disco fisso SDD dei nuovi MacBook Air è la vera arma segreta dei nuovi portatili. Questo quanto si può dedurre da alcuni test svolti in questi giorni da chi ha già acquisato la macchina comparati dal nostro sito con i dati disponibili in rete e che fanno riferimento sia a versioni precedenti dell’ultrasottile di Apple che a quelli di macchine anche recenti e sulla carta molto più potenti.
A darci l’occasione di attuare un raffronto è stato il nostro lettore Nicola Campagnoli, recente acquirente di un MacBook Air da 1,4 GHz con disco fisso SSD da 128 GB. Nicola ha testato usando Xbench la sua nuova macchina, scoprendo che nel confronto globale con un MacBook Pro Core 2 Duo da 2,53 GHz il risultato era decisamente e sorprendentemente sbilanciato a favore del primo e questo nonostante un processore nominalmente molto meno potente. Scorrendo meglio i risultati si nota che in effetti il MacBook Pro ha test migliori (e in qualche caso anche di amplissimo margine) rispetto al MacBook Air ma anche che tutto il vantaggio determinato dal punteggio di processore e scheda grafica viene eroso dal confronto sui due sistemi di archiviazione.
Il disco FUJITSU MHZ2320BJ che pure è un 7200 RPM del MacBook Pro viene letteralmente triturato dalla memoria allo stato solido del MacBook Air. I test del disco danno all’unità a piatto magnetico un punteggio medio di 58.85, l’ APPLE SSD TS128C del MacBook Air (presumibilmente prodotto da Toshiba) consegue una valutazione di 235.12. Il gap più colossale viene determinato dalla lettura random dei dati (44.31 per il MacBook Pro, 490.71 per il MacBook Air) e nell’uncached Write (15.90 contro 504.02).
Il nuovo MacBook Air sembra avere un accesso molto più veloce anche rispetto ad altri sistemi similari, ad esempio i MacBook Air di precedente generazione con un SSD similare Un MacBook Air con processore da 1,86 GHz versione “2,1” batte il modello da 1,4 GHz in tutto, tranne che, appunto, nella velocità del disco fisso: 82.46 contro 235.12. Anche qui le differenze principali sono nella lettura random dei dati (108.00 per il MacBook Air 2,1, 490.71 per il MacBook Air 3,1) e nell’uncached Write (67.89 contro 504.02).
Questo che cosa significa nell’uso pratico? Qual è il “feel” che queste prestazioni del disco fisso forniscono all’utente finale? L’idea che ci si puà fare è che il disco “più veloce della luce” sicuramente è alla base delle impressioni di avvio quasi istantaneo della macchina testimoniate da tutti coloro che hanno avuto modo di provarla; è certamente un vantaggio nel lancio delle applicazioni e anche quando si lavora in condizioni di scarsa memoria (cosa non insuale per un dispositivo con soli 2 GB di Ram) e il sistema scarica parte delle operazioni sul disco fisso. Si dovrebbero avere anche vantaggi nella navigazione su Internet (quando il browser scrive e legge dalla cache) e generalmente nell’apertura dei file anche se in queste situazioni incide in maniera non irrilevante anche la velocità di calcolo su cui può contare l’applicazione chiamata in causa.
Per poter dire con precisione come si comporta un MacBook Air e se davvero il disco fisso è capace di rendere i MacBook Air macchine di un certo interesse anche per il lavoro (seppure leggero) che si svolge in mobilità, sarà comunque necessario averne uno tra le mani e fare qualche test pratico su applicazioni di uso comune. Macitynet conta di poter fornire le sue impressioni tra qualche giorno.