Come si comportano i nuovi Mac mini all’estremo delle configurazioni disponibili? Lo youtuber Mark Ellis ha messo a confronto in questo ore i due estremi della gamma Mac mini: all’estremo superiore un Mac mini M4 Pro da 3.059 € in configurazione da 64 GB di memoria condivisa e disco da 2TB mentre all’estremo inferiore il Mac mini con processore M4 base, 16 GB di Ram di memoria condivisa e 256 GB di spazio di archiviazione, una configurazione che si può acquistare in Italia a 729 € Iva compresa.
Il terzo termine di paragone è un MacBook Pro top di gamma con processore M3 Max che fino a ieri era un riferimento per i processori non Ultra della serie precedente.
Quali compiti estremi riescono a portare i due Mac mini base e top e in quanto tempo? Come reagisce la ventola e il raffreddamento con uno sfruttamento intensivo di più applicazioni al limite?
Un test per creativi
Le tre prove consistevano nel
– Riprodurre sul software Apple Logic un brano da 128 Tracce in esecuzione
– Attivare su Apple Final Cut un feed multicam di video da 4K a 10 Bit in esecuzione in background
– Lanciare la conversione in JPG di 2,500 fotografie RAW in Adobe Lightroom
Con le tre prove in corso la ventola sul Mac mini Pro non partiva mai ma si attivava quando passando dalla riproduzione alla conversione si esportavano in MP3 e in MP4 i file delle prime due applicazioni: attenzione però la ventola si attivava ma non era particolarmente rumorosa, il computer si scaldava un pochino ma non c’era alcun rallentamento e si poteva lavorare per compiti normali con il computer senza rallentamenti.
Diverso ma ancora sorprendente è il comportamento con Mac mini M4 modello base: innanzitutto bisogna dire che ognuno dei singoli compiti descritti sopra veniva portato a termine singolarmente senza inceppamenti e senza che le ventole partissero, ovviamente con tempi di esecuzione diversi che potete trovare riassunti in questa tabella estrapolata dal video. E’ da notare che il test su Lightroom su Mac mini M4 base abbia una notevole differenza rispetto agli altri due risultati: secondo Ellis c’è un problema di inconsistenza dei risultati che provvederà ad analizzare e possibilmente risolvere.
In ogni caso nella esecuzione di ogni singolo compito su Mac mini base il computer arrivava all’40% delle sfruttamento della potenza di calcolo mentre se si lanciava la riproduzione su Logic e su Final Cut insieme il sistema avvisava di non avere abbastanza capacità di calcolo. Ovviamente è difficile che i due compiti vengano eseguiti nello stesso momento da chi si occupa di editing audio video ma è sicuramente uno stress test molto chiaro che testimonia pure la potenza dell’M4 Pro rispetto al modello base.
Prestazioni sorprendenti
Secondo Ellis e tanti altri recensori il comportamento del Mac mini M4 anche in versione base è sorprendente su grandi carichi di lavoro e il suo comportamento “termico” ne fanno un’ottimo strumento per videomaker e creativi che non devono lavorare su molti progetti contemporaneamente. Tutti i compiti in cui si deve sfruttare la potenza del singolo processore (come nel campo musicale) vedono M4 in netta predominanza rispetto ai processori di pari costo ed M4 Pro su Mac mini arrivare a superare di gran lunga tutti i processori Pro (scontato) e Max (non così scontato) di Apple precedenti in tutti i campi.
Come influisce la quantità di memoria condivisa su questi risultato? Lo vedremo in un prossimo test.
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