Con il lancio dei nuovi Mac mini finisce l’era della versione server: Ricordiamo che i Mac mini server sono stati introdotti da Apple nel 2009 e sono stati i primi ad anticipare i tempi, questi modelli infatti sono stati i primi Mac mini in assoluto privi di unità ottica integrata, sostituita da un secondo disco fisso più idoneo per l’uso come macchine per gestire reti di piccole dimensioni. Questa caratteristica è stata poi estesa ai Mac mini del 2010 in cui lo chassis precedente parte in allumino e parte il plastica, è stato sostituito con una struttura ancora più sottile, leggermente più larga costruita con telaio unibody completamente in metallo: qui l’unità ottica è scomparsa definitivamente da tutta la linea Mac mini, soluzione che poi Apple ha esteso anche ai computer portatili più compatti.
Con la fine dei Mac mini server scompare la possibilità di scegliere opzioni per lo storage interno che arrivavano fino a 2 terabyte: ora la capacità massima arriva fino a 1 TB disponibile in due opzioni. Sul nuovo Mac mini più economico proposto a 519 euro troviamo di serie un disco fisso da 500 GB da 5.400 giri al minuto, in alternativa al prezzo di 250 euro è possibile ottenere Fusion Drive da 1 TB, composto da un disco fisso della stessa capacità abbinato a 128 GB di memoria Flash che lavorano congiuntamente per velocizzare le prestazioni.
Sul Mac mini da 719 euro di prezzo intermedio è di serie un disco fisso da 1 TB sempre da 5.400 giri al minuto: in alternativa è possibile sostituire l’HD tradizionale con una unità SSD da 256 GB a 200 euro oppure optando per Fusion Drive da 1 TB sempre al prezzo di 200 euro. Infine nel modello top Mac mini da 1.019 euro troviamo di serie Fusion Drive da 1 TB che può essere sostituito senza incremento di prezzo con una veloce unità Flash PCIe da 256 GB. Per raddoppiare l’unità SSD a 512 GB occorrono invece 300 euro, infine la configurazione massima di storage prevede una unità Flash PCIe da 1 TB che costa 800 euro.