Arriva anche in Italia la Lytro Illum, ambizioso progetto fotografico di Lytro, senza timore di smentita l’azienda che più ogni altra ha tentato di rivoluzionare la fotografia negli ultimi anni, ponendo le basi di quello che potrebbe essere uno scenario futuro di questa disciplina espressiva.
Per chi si fosse perso la nostra presentazione (per rimediare è sufficiente cliccare qui), la Lytro Illum è la prima fotocamera plenottica realizzata da Lytro con in mente i professionisti, target circoscritto non solo dalle specifiche tecniche ma soprattutto dal prezzo: circa 1300 euro sono necessari per portasi a casa un apparecchio che rappresenta una nuova filosofia fotografica, espressione di una tecnologia avanguardistica e innovativa.
La Lytro Illum è il secondo capitolo della storia dell’azienda americana, presentatasi sul mercato già con l’omonima e più minuta fotocamera Lytro, primo esemplare di fotocamera plenottica disponibile al pubblico ad un prezzo contenuto, ma con specifiche e prestazioni limitate.
La Lytro Illum, così come la precedente Lytro, si distingue dalle fotocamere “tradizionali” per la possibilità di catturare non solo un’immagine proiettata su un piano, ma l’intero complesso di raggi luminosi che costituiscono l’immagine stessa e le relative interazioni con la realtà circostante. La visione viene così mappata tridimensionalmente, incorporando una serie di informazioni aggiuntive non disponibili nelle fotografie standard, espresse in questo caso attraverso quelle che l’azienda denomina “fotografie viventi”.
La principale novità a disposizione degli utenti è quella di poter mettere a fuoco l’immagine dopo lo scatto, scegliendo ad esempio se dare maggior risalto agli elementi in primo piano o a quelli sullo sfondo, con la possibilità di esplorare l’immagine e transitare dal primo piano allo sfondo con lo sguardo, pilotato dal mouse. A questa funzione si aggiunge la possibilità di cambiare (seppur di poco) la prospettiva, sfruttando un percepibile effetto 3D.
Crediamo di non esagerare nel valutare l’apporto sul mercato di Lytro come forse il più rivoluzionario dall’avvento della fotografia digitale, capace di modificare totalmente la prospettiva degli appassionati riguardo alla fotografia. Il concetto stesso di fotografia, come un mezzo di comunicazione immediato e istantaneo, viene messo in discussione dalla filosofia Lytro, che subordina la fruizione dell’immagine all’intervento diretto dell’osservatore, non più soggetto passivo ma parte attiva nell’interazione con le fotografie viventi.
Detto ciò, non dobbiamo trascurare il discorso sul reale impatto della Lytro sul mercato consumer: la Lytro Illum ha davvero le carte in regola per sfondare? Continuate a leggere per scoprirlo.
Lytro Illum: Ergonomia e controlli
Dal design futuristico e minimalista (esteticamente ricorda un’arma che potrebbe essere stata sviluppata dallo Skynet delle saga di Terminator), la Lytro Illum è equipaggiata con un generoso obbiettivo zoom equivalente ad un’estensione focale di 30-250mm, con apertura f/2.0 costante e due ghiere sull’obbiettivo per regolare la messa a fuoco e lo zoom.
40 megarays è il termine roboante con cui viene caratterizzato il sensore; letto così sembrerebbe infondere un senso di potenza. ma in concreto è in grado di estrapolare immagini da soli 4 MP, una risoluzione che un pubblico professionale, abituato a ragionare su risoluzioni cinque volte superiori, risulterà scarsa.
Sul retro si trovano un ampio touch screen da 4 pollici, orientabile verso il basso e verso l’alto, quattro tasti sulla destra, deputati ad attivare l’autofocus, bloccare l’esposizione, selezionare l’iperfocale e un tasto funzione personalizzabile, ed una rotella di default impostata sulla compensazione dell’esposizione.
I tasti fisici sono pochi: la maggior parte delle operazioni si svolgono attraverso il touch screen ed un software proprietario. L’interfaccia scelta da Lytro è minimale ma chiara ed intuitiva, probabilmente la migliore interfaccia touch screen da noi finora provata, seppur non particolarmente reattiva e rapida nella navigazione dei menù.
Oltre al tasto di scatto ed ad un’altra rotella aggiuntiva sul fronte (per modificare i tempi di scatto) è presente anche il tasto Lytro che permette di misurare la distanza dal campo di rifocalizzazione (ci torneremo in seguito) e di visualizzare un’anteprima della porzione di immagine che sarà compresa all’interno dei due campi di rifocalizzazione vicino e lontano.
La fotocamera mostra aspetti interessanti e rivoluzionari anche dal punto di vista ingegneristico e costruttivo. Solida e massiccia, lo stile futuristico e moderno la distinguono da ogni altra fotocamera disponibile sul mercato, così come la comoda interfaccia touch screen.
Non si tratta però di un dispositivo comodo da trasportare e richiederà obbligatoriamente una borsa dedicata e una certa predisposizione ad accettare il peso da trasportare come un elemento irrinunciabile nella creatività digitale.
Lytro Illum: Performance e Qualità d’immagine
Fotografare con la Lytro Illum è un’esperienza unica: dimenticatevi tutto quello che avete imparato sulla fotografia e preparatevi a seguire regole e meccanismi nuovi. L’immagine non è più bidimensionale, ma la terza dimensione, la profondità – relegata a ruolo di comparsa nella fotografia tradizionale – qui è diretta protagonista e vero valore aggiunto.
Lo scopo non sarà più quello di scattare il momento decisivo, ma piuttosto quello di raccontare una storia dotata di profondità, all’interno della quale l’osservatore può muoversi a suo piacimento. Oltre alla fotografia emerge la necessità di una regia in grado di infondere vita ad un’immagine, animando relazioni fra oggetti in uno spazio visivo più dinamico di quanto non lo sia mai stato.
Il campo di rifocalizzazione è il concetto fondamentale: rappresenta la porzione di spazio che si estende in profondità all’interno della quale sarà possibile rifocalizzare l’immagine, per visualizzare con nitidezza gli oggetti vicini e gli oggetti lontani.
Il campo di rifocalizzazione non è esteso all’infinito: non basterà scattare un’immagine a caso e decidere poi a posteriori dove far ricadere il fuoco. In base alla focale scelta e al punto di messa a fuoco impostato durante lo scatto, ci saranno oggetti troppo vicini o troppo lontani per poter essere messi a fuoco successivamente.
Per questa ragione la profondità diventa un fattore importante nella composizione di un’immagine, mentre il punto di messa a fuoco passa forse in secondo piano rispetto a quanto accade nella fotografia tradizionale.
Per aiutarvi la Lytro dispone di un indicatore di profondità su cui saranno evidenziati con due colori differenti il campo di rifocalizzazione più vicino (blu) e il campo di rifocalizzazione più lontano (arancio). Giostrando l’acquisizione dell’immagine in base a questi due piani sarà possibile ottenere scatti che sfruttano pienamente le funzionalità della fotocamera, realizzando “immagini viventi” capaci di raccontare una piccola storia o di incuriosire l’osservatore.
I tasti funzione a disposizione sono pochi ma molto utili. Il tasto dedicato all’iperfocale consente di spostare la messa a fuoco in modo che il punto di massima nitidezza del campo di rifocalizzazione lontano corrisponda all’infinito, con la certezza quindi di avere sempre la possibilità di impostare una profondità di campo nitido capace di estendersi fino all’infinito.
Il tasto dell’autofocus permette di mettere a fuoco immediatamente il soggetto posizionato al centro del fotogramma, utile nel caso vogliate scattare un’immagine tradizionale senza preoccuparvi più di tanto della profondità.
Il tasto più utile in assoluto è il tasto Lytro, che da’ il massimo supporto in fase compositiva. Premendolo a metà corsa sarà possibile misurare la relazione fra un oggetto nell’inquadratura e i due piani di rifocalizzazione vicino e lontano, ottenendo importanti informazioni nel caso in cui si volesse ottenere la massima nitidezza per quello specifico elemento nella composizione finale.
Premendo il tasto fino in fondo invece verrà attivata una sorta di “focus peaking” che consentirà di visualizzare quali elementi nell’immagine saranno inclusi nei due piani di rifocalizzazione, per capire con un colpo d’occhio quali saranno poi le opzioni di rifocalizzazione nell’immagine finale.
Ci rendiamo conto di come queste informazioni possano apparire ostiche: scattare con la Lytro Illum significa affrontare una curva di apprendimento inizialmente impegnativa, ma potenzialmente capace di dare molte soddisfazioni una volta intuite le dinamiche.
Se il concetto e la filosofia della Lytro Illum sono entusiasmanti, gli strumenti tecnici messi a disposizione dall’azienda non sono sempre del tutto adeguati. La fotocamera porta con sé un bagaglio tecnologico di tutto rispetto, senza però cancellare alcune ombre e dubbi che corrono il rischio di offuscare le nuove frontiere della fotografia.
La filosofia di scatto della Lytro Illum poco si sposa con il concetto di “momento decisivo” tanto da apparire una fotocamera più adatta ad un lavoro di costruzione e ricostruzione della scena; utilizzarla con l’idea di immortalare momenti immediati ne evidenzia i limiti, che vi porteranno a mancare l’attimo svariate volte, perchè necessariamente dovrete mettervi a valutare i rapporti di profondità.
Inoltre, anche dopo il necessario periodo di adattamento iniziale, pure quando vi sembrerà di aver carpito i segreti della tecnologia, l’impressione di non poter mai padroneggiare a fondo la fotocamera non vi abbandonerà mai.
Non mancano poi i limiti tecnologici. I file sono in formato proprietario ed una volta elaborati possono essere caricati sul sito Lytro, oppure esportati come immagine statica o come breve filmato animato.
La qualità dell’immagine infine lascia a desiderare: le fotografie sono tutte caratterizzate da una sostanziale mancanza di nitidezza; è pur vero che la nitidezza non è tutto nella fotografia, ma, considerando che le fotografie una volta esportate come standard, non potranno avere una risoluzione superiore a 4 MP, spesso la morbidezza del soggetto è davver eccessiva ed inferiore ai risultati che si possono ottenere oggi pure con un semplice smartphone.
A questo si aggiungono artefatti digitali che possono improvvisamente irrompere nei dettagli delle scene, svelando probabilmente l’immaturità di una tecnologia ancora lontana dalla perfezione.
Un altro punto debole è legato al software proprietario, che mostra interessanti funzioni ma inciampa in frustranti bug e lacune. Per elaborare le fotografie sarà infatti necessario scaricare il software Lytro ed utilizzarlo per importare, elaborare e condividere le immagini.
Lo sola importazione delle immagini risulta lenta e farraginosa, e non è raro osservare l’applicazione bloccarsi ed andare in crash mentre sta eseguendo un banale comando.
L’elaborazione svela una serie di funzionalità di livello basico, che permettono di ritoccare aspetti tradizionali dell’immagine, come il contrasto, l’esposizione, i dettagli, i colori e la luminosità, ma anche opzioni nuove legate alla tecnologia Lytro, come la possibilità di scegliere a posteriori le impostazioni dell’apertura e l’ampiezza dei due piani di rifocalizzazione, sbloccando libertà mai viste prima.
Una volta elaborata l’immagine, sarà possibile condividerla sul sito di Lytro ed anche sui social network. E’ forse questo il maggior punto debole della tecnologia: ad oggi gli strumenti per fruire delle fotografie viventi di Lytro sono intrinsecamente legati alla rete e ad Internet.
A meno che non stiate navigando su un sito integrato con la tecnologia proprietaria di Lytro, non sarà possibile godere delle potenzialità di queste immagini se qualcuno non si sarà prima preoccupato di incorporarne il codice.
Per questa ragione l’esperienza Lytro nasce e si esaurisce nella sua quasi totalità all’interno della galleria proprietaria, l’unica che consente nativamente la pubblicazione e la fruizione delle cosiddette immagini viventi.
Lytro Illum: Conclusione
Non sono pochi i dubbi sul futuro di Lytro: ad oggi si tratta indubbiamente di una tecnologia altamente rivoluzionaria ed avanguardistica, che si scontra con la mancanza di una sovrastruttura e un’intrinseca inadeguatezza, che esula dalle responsabilità di Lytro ma con cui Lytro deve obbligatoriamente fare i conti, dei meccanismi con cui le immagini vengono condivise e consumate online, meccanismi ancora fortemente tradizionali.
Oltre che alla sua capacità di migliorarsi, il futuro di questa tecnologia e la possibilità di uscire dalla nicchia in cui oggi è confinata è legato a filo diretto con la capacità che Lytro avrà di diffondere la sua tecnologia sulle piattaforme online.
Come sempre la tecnologia e l’innovazione tracciano le linee guida che potrebbero suggerire il sentiero verso il futuro, senza obbligare la storia a percorrere forzatamente una strada o un’altra.
Lytro, prima con l’omonima fotocamera ed ora con la Illum ha suggerito con chiarezza una delle possibili direzioni nel futuro della fotografia, il cui punto di arrivo è facilmente prevedibile: la fotografia potrebbe un giorno ridursi semplicemente nel mero atto compositivo realizzato con lo scatto.
Basterà anche un distratto o frettoloso clic per catturare una scena, pronta per essere rielaborata in ogni suo dettaglio in post produzione, modificando non solo esposizione o contrasto, come avviene ora, ma anche messa a fuoco e profondità di campo, privando il fotografo di qualunque velleità artistica legata al puro atto istintivo, soppiantato dall’elaborazione ponderata.
Sarà davvero così? Al momento è difficile prevedere se la fotografia prenderà la via suggerita la Lytro: ad oggi la tecnologia a disposizione è sì promettente ma non senza limiti, rappresentati non solo dall’elevato prezzo di accesso (come detto oltre 1300 euro su Amazon) ma da lacune tecnologiche che rendono la Illum adatta solo a chi vuole abbracciare in toto la sua filosofia, e deludente per chi invece vorrebbe maneggiare una fotocamera in grado di garantire prestazioni professionali anche nella fotografia tradizionale.
Al momento chi scrive, dunque, si sente di consigliare la Lytro Illum agli avanguardisti, curiosi di testare una tecnologia rivoluzionaria, ben consci che avranno a che fare con un prodotto magari ancora acerbo e dal costo elevato, ma unico, dalle potenzialità entusiasmanti e che presenta orizzonti impossibili ad altri prodotti dando la possibilità di esplorare una dimensione nuova ed insplorabile da parte di altri dispositivi dell’espressività fotografica.
Per tutti gli altri il consiglio è di attendere l’evoluzione del mercato, magari una Illum di seconda generazione, più economica, più fruibile e flessibile e soprattutto che arriverà in un contesto dove l’avanguardia tecnologica sarà magari ancora tale, ma avrà dei capisaldi di riferimento sui quali costruire un progetto artistico e di comunicazione visiva universale, meno ristretto ed elitario nel suo orizzonte di fruibilità.
Pro
- Qualità costruttiva eccellente
- Comandi essenziali e intuitivi
- Obbiettivo versatile e luminoso
- Tecnologia rivoluzionaria e all’avanguardia
- Una nuova filosofia di espressione fotografica
- Software con funzioni interessanti
Contro
- Fotocamera pesante e ingombrante
- Performance ottiche poco convincenti
- Curva di apprendimento elevata
- Tecnologia ancora acerba e difficile da controllare
- Software farraginoso e lento nell’esecuzione
- Fruizione limitata al solo sito Lytro
- Prezzo elevato