Per i minori di 16 anni che vivono nell’Unione Europea potrebbe entrare in vigore il divieto dei access social network o meglio l’uso degli strumenti social solo se autorizzati dagli aventi tutela. Si tratta di un emendamento proposto in modifica alle norme dell’European Data Protection, soluzione che si inserisce nel quadro della difesa dei minori online, soprattutto contro il cyber bullismo.
La proposta del divieto dei social network nell’Unione Europea prevede l’esclusione per i minori con età compresa tra 13 e 16 anni ma anche la possibilità di poterne usufruire per i ragazzi in questa fascia di età che abbiano ricevuto esplicito permesso dei genitori. Anche se al momento si tratta di una proposta, di cui si prevede però una buona probabilità che venga approvata, in rete si è già scatenato un acceso dibattito tra chi è a favore e chi è contro.
Naturalmente i pareri più avversi al divieto dei social network sono proprio quelli dei ragazzi interessati da una legge di questo tipo, che per fascia di età, interessi e amicizie, sono tra i maggiori utenti di Facebook, Twitter e degli altri canali social più gettonati.
Ma non solo: anche esperti e associazioni che promuovono la sicurezza del web e la tutela dei minori online sostengono che una legge di questo tipo rischia di impedire ai più giovani di poter accedere ai canali online che spesso permettono agli adolescenti di sentirsi meno soli, meno minacciati e anche di denunciare maltrattamenti o situazioni familiari critiche.
Quel che è certo è che tutti i sistemi virtuali ad oggi impiegati ad oggi per limitare l’accesso ai più piccoli vengono facilmente scavalcati dai nativi digitali ben più avvezzi dei genitori a confrontarsi con sistemi di attivazione eludibili con qualche semplice ricerca sul Web.