I dispositivi Ultra HDTV supportano la risoluzione di 3840 x 2160 punti. Alcuni produttori di TV che si trovano in commercio non sempre propongono prodotti adeguati alla risoluzione in questione. Il consorzio UHDA ha messo a punto un un set di specifiche che permetteranno di evidenziare peculiarità quali il supporto all’HDR, lo spazio colore esteso o wide gamut. Le TV con logo Ultra HD Premium, oltre a supportare la risoluzione 4K, dovranno rispettare alcune specifiche tecniche “minime”: riproduzione colore a 10 bit, compatibilità con lo standard colore BT.2020, copertura superiore al 90% dello spazio colore DCI-P3, compatibilità con l’ HDR SMPTE ST2084, luminosità massima maggiore di 1000 cd/mq e livello del nero inferiore a 0,05 cd/mq, oppure luminosità di picco di 540 cd/mq e livello del nero inferiore a 0,0005 cd/mq.
Sulla carta l’idea è buona ma il sospetto è che si tratti di un marchio nato dalla pressione dei costruttori giapponesi e coreani che si trovano ad affrontare la concorrenza di prodotti cinesi proposti a prezzi sempre più difficili da contrastare. L’UHD Alliance ha ad ogni modo definito anche i parametri base per i monitor usati nel mastering; sono simili a quelli di riferimento per le TV ma ancora più “restrittive”: copertura del 100% dello spazio colore DCI-P3, luminosità di picco superiore a 1000 cd/mq e livello del nero inferiore a 0,03 cd/mq.