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L’Ue: tempo di discutere della tassa sulla copia privata

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àˆ tempo che le due parti siedano ad un tavolo e discutano serenamente del futuro. Questo l’€™appello che Charlie McCreevy, commissario Ue agli affari interni, rivolge alle società  che gestiscono i diritti di copyright e ai produttori dei dispositivi di registrazione e memorizzazione, perché venga risolta l’€™annosa e sempre spinosa questione dei balzelli applicati a titolo di risarcimento degli autori su prodotti quali dischi fissi, iPod e supporti come Dvd e Cd.

McCreevy, in particolare, vorrebbe che venisse allestito un ‘€œforum’€ di discussione all’€™interno del quale si possa discutere ‘€œsenza animosità  stilando una tabella di marcia per giungere a posizione condivise questo con le due parti che si parlano l’€™un l’€™altra direttamente. Il mio desiderio – ha detto il commissario – è che il primo faccia a faccia sia l’€™inizio di un processo in cui si possa finalmente discutere di vari aspetti connessi a questa vicenda’€.

L’€™appello giunge al culmine di un lungo percorso, fatto di polemiche e di tensioni generate da una situazione obbiettivamente confusa che distorce il mercato. Le tasse sono applicate in alcuni paesi e in altri no e hanno una quota variabile. Il risultato è che un prodotto comprato in una nazione finisce per costare più di quello comprato al di là  del confine e questo disturba l’€™orizzonte. I produttori di dispositivi di memorizzazione, come ad esempio Apple con l’€™iPod, sostengono di essere costretti ad assorbire (almeno in parte) i costi della tassa. Le associazioni di consumatori si schierano conto il balzello sostenendo che esso viene applicata ingiustamente perché ricade non solo sulle tasche di chi usa in maniera illecita i formati digitali, ma anche di chi fa un uso legittimo di essi. Ad esempio chi compra una canzone su iTunes paga la musica per scaricarla, poi paga per memorizzarla su iPod o sul computer (per la tassa applicata sui dispositivi di archiviazione) e infine paga anche se vuole masterizzarla su CD (perché anche sui Cd viene applicata una tassa). Viene anche evidenziato che le tasse, per la particolare formulazione delle leggi, incombono anche su prodotti che non saranno mai neppure usati per la copia privata.

Da parte loro le società  di gestione dei diritti sostengono che il provento delle tasse rappresenta un indispensabile elemento di sovvenzione per iniziative cultura e di retribuzione per gli artisti. Nel corso del 2007 in Europa sono stati raccolti con questo sistema 400 milioni di euro.

McCreevy nel corso degli anni ha ricevuto forti pressioni per normalizzare il mercato ma i tentativi di mettere mano al problema sono falliti, soprattutto per iniziativa della Francia. Il commissario, visti i precedenti, sottolinea che il suo obbiettivo non è quello di cancellare la tassa, ma di riordinare l’€™intera situazione. A suo supporto si sono schierate le società  che più di altre hanno presentato le loro dimostrazione tra le quali, oltre Motorola, HP, Nokia e Philips, anche Apple che per la sua dominanza nel settore degli MP3 Players, paga in maniera sostanziale questa situazione.

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