Microsoft continua a fare progressi sul mercato sfruttando sistemi certificati come illegittimi da una sentenza dell’Unione Europea. Questo il duro giudizio espresso oggi da Neelie Kroes, commissario antitrust dell’Eu, nel corso di una seduta del parlamento di Bruxelles.
La Kroes ha giustificato la sua presa di posizione sfoderando alcuni numeri che si riferiscono al mercato dei server, quello più controverso e al centro della parte più infuocata della contesta. Microsoft, ha detto il commissario, nel 1999, anno dell’inizio dell’indagine sulle sue tattiche di marketing, aveva tra il 35% e il 40%, nel 2004, anno del pronunciamento che ha obbligato Redmond ha rivelare parte dei codici di Windows per consentire pari opportunità alla concorrenza nel mercato dei server di stampa e delle reti, aveva il 60%. Oggi Microsoft è arrivata tra il 70 e il 75%. Questo è accaduto in un contesto nel quale la principale disposizione dell’Unione che riguarda l’obbligo di rivelare le informazioni necessarie all’interoperabilità non sono state rispettate. ‘Si tratta di una situazione ‘ ha detto la Kroes ‘ inaccettabile’.
L’attacco del commissario arriva a pochi giorni di distanza da un altro pesante ammonimento inviato a Microsoft: se entro luglio non saranno state rispettate le disposizioni contenute nella sentenza sarà comminata una nuova multa che non solo sarebbe la terza (dopo quella da 500 milioni di euro frutto della prima condanna, seguita da altri 280 milioni per un ritardo che risale alla scorso anno), ma sarebbe anche molto pesante: 3 milioni per ogni giorno di ritardo.
Secondo l’Ue Microsoft avrebbe mancato alle richieste del dispositivo della sentenza, svelando solo codici poco utili, altri già noti o reso insostenibilmente costosa la licenza. A sua volta Microsoft replica sostenendo che la pretesa della Commissione di imporre un prezzo per il suo patrimonio intellettuale è inaccettabile e che quanto richiesto è in linea con il mercato.